Sara Cirone, Federmanager Minerva
Divario di genere nel mondo del lavoro, in particolare quello manageriale. Purtroppo la situazione non è rosea, ce lo dimostrano in particolare i dati dell’Osservatorio 4.Manager.
Va meglio per quanto riguarda la board diversity nei Cda. Il documento della Consob “Rapporto 2022 sulla corporate governance delle società quotate italiane” evidenzia che a fine 2022 si attestava al 43% la quota degli incarichi di Amministratore delle società quotate esercitata da una donna, per effetto dell’applicazione dalla Legge n. 160/2019 che prevede la quota dei due quinti del genere meno rappresentato. In linea con gli anni passati, le donne sono in maggioranza consiglieri indipendenti (73%) e raramente ricoprono il ruolo di Amministratore delegato o di Presidente dell’organo amministrativo.
La diversità riduce il rischio di pensiero di gruppo, promuove lo scambio di idee, favorisce una maggiore creatività e rafforza la leadership. Un mix che può concorrere a migliorare la capacità degli Amministratori esecutivi di gestire in modo efficace la società.
Per contribuire a ridurre il divario di genere e supportare le donne nel loro cammino volto ad accrescere la rappresentanza nella governance di enti, aziende ed organizzazioni, Federmanager Bologna-Ferrara-Ravenna e Manageritalia Emilia-Romagna, insieme a Aidp Er e Hub del Territorio Er, hanno ideato, nel 2022, un percorso formativo ad hoc con il progetto Women on Board. Nel 2023 il progetto è diventato nazionale e oltre agli organizzatori nazionali la rete si è ampliata con le Consigliere di parità regionali e la partnership degli ordini degli Avvocati, dei Commercialisti e dei Consulenti del lavoro.
Gli iscritti al percorso sono stati 2074, di cui 97 uomini. 843 hanno terminato le 14 sessioni del progetto. In 434 sono entrati nella short list di manager e professionisti certificati per accedere ai Cda
Un grande contributo è arrivato da Federmanager Minerva e da altre Federmanager territoriali, in particolare quelle di Abruzzo e Molise, Aldai, Bologna – Ferrara – Ravenna, Liguria, Roma, Toscana e Varese, che hanno ospitato alcune tappe formative.
Giunto alla seconda edizione, Women on Board si pone tra i primi percorsi di alta formazione in Italia, costruiti con una rete così ampia di stakeholder, ad affrontare il tema della governance delle organizzazioni includendo le donne manager come consigliere all’interno dei board pubblici e privati, e a fornire gli strumenti necessari ad abbattere gli ostacoli ancora presenti in tale direzione.
Votato alla concretezza, ha portato alla nascita di una short list di oltre 400 figure professionali femminili qualificate e certificate al quale imprese pubbliche e private possono attingere per la ricerca di profili in linea con le proprie esigenze deputati a ricoprire posizioni di responsabilità così come ad entrare nei Consigli di amministrazione.
Il percorso formativo
Riservato agli iscritti agli enti organizzatori, è totalmente gratuito e ha coinvolto professionisti di molti settori economici: terziario, industria, consulenza aziendale e avvocatura.
Il tema della governance delle organizzazioni, includendo le donne manager come consigliere all’interno dei board pubblici e privati, viene affrontato in un’ottica di sostenibilità, perseguendo così gli obiettivi prioritari del tema Diversity, Equity ed Inclusion, affrontati anche dall’Agenda 2030 definita dall’Onu, con i relativi obiettivi SDGs, i Sustainable Development Goals. Citiamo in particolare il Goal 5: raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
Nel 2023 è stato suddiviso in 7 moduli da due lezioni di 3 ore ciascuna per un totale di 42 ore di corso. Gli incontri formativi si sono tenuti in modalità ibrida (in presenza e online) e hanno avuto carattere nazionale. Delle 14 giornate di corso 7 si sono tenute in Emilia-Romagna e 7 hanno toccato diverse regioni italiane: Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Veneto. Previsti inoltre crediti rilasciati dall’Ordine degli Avvocati, dei Commercialisti e dai Consulenti del lavoro.
Gli iscritti sono stati 2074, di cui 97 uomini. 843 i partecipanti che hanno terminato le 14 sessioni del progetto. In 434 hanno superato brillantemente i test e garantito il numero di presenze necessarie, entrando così di diritto nella short list di manager e professionisti certificati per entrare nei Cda.
Significativi i numeri di Federmanager: sono stati ben 305 su 834 i partecipanti iscritti, con 126 presenze su 434 in short list.
Tra gli argomenti trattati:
- equilibrio di genere nelle società non quotate;
- forme societarie e responsabilità degli organi sociali;
- ambito contabile (focus su bilancio di esercizio abbreviato e ordinario, rendiconto finanziario, relazione sulla gestione, analisi di bilancio, indici aziendali e sistemi di controllo interno; piano strategico e budget);
- ambito dell’analisi del rischio sui sistemi gestionali;
- ambito operativo (assetti amministrativi, ambiente e sicurezza, qualità di sistema e di prodotto/servizio, certificazioni, sistemi di controllo interno, budget e piani industriali, nuova legge sulle Crisi Aziendali);
- etica d’impresa, terzo settore e fondazioni culturali, l’equilibrio di genere nelle società non quotate e il nuovo approccio al governo delle società, con una sintesi del quadro normativo di riferimento, parità salariale;
- Gender Pay Gap, effetti e conseguenze della ratifica della convenzione Ilo molestie e violenze nei luoghi di lavoro, modelli di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. n. 231/01.
Gli iscritti al percorso formativo sono stati 2074, di cui 97 uomini. 843 hanno terminato le 14 sessioni del progetto. In 434 sono entrati nella short list di manager e professionisti certificati per accedere ai Cda
La short list a disposizione di imprese ed enti
Le figure idonee – ci sono anche alcuni uomini tra coloro che hanno terminato il percorso formativo – sono state inserite in un apposito elenco pubblicato sul sito del progetto al link https://www.percorsowomenonboard.it/shortlistwob/ e veicolato anche attraverso il sito della Regione Emilia Romagna.
Accessibile a tutti, è consultabile dalle imprese, che possono così scegliere la figura professionale più in sintonia con le caratteristiche della società e le specifiche esigenze dei CdA di aziende, società pubbliche e organizzazioni in cerca di professionisti per gli organi di governance.