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Il percorso di outplacement, previsto nell’ultimo rinnovo del Ccnl di categoria, è oggi pienamente operativo. Per i manager uno strumento di supporto al ricollocamento e di crescita professionale

La crisi che stiamo attraversando porta con sé incertezze e il rischio concreto che le aziende siano costrette ad avviare processi di riorganizzazione, anche in termini di risorse umane, per far fronte agli effetti economici del lockdown.
Tuttavia sappiamo bene che il Paese, per ripartire davvero, avrà più bisogno di competenze manageriali certificate e qualificate, non di meno. Per questo ritengo davvero importante annunciare che è diventato pienamente operativo il percorso di outplacement, affidato dall’ultimo rinnovo del Ccnl all’associazione 4.Manager.

Insieme a Confindustria abbiamo costituito un sistema per sostenere la managerialità nelle imprese italiane; oggi ci poniamo dunque come interlocutori privilegiati delle aziende che, per difficoltà economiche e gestionali, decidano di rinunciare a figure manageriali.
Nell’ambito dell’accordo con cui regolano la risoluzione del rapporto, le aziende possono convenire, su richiesta del dirigente, di attivare un percorso di outplacement, progettato e cofinanziato da 4.Manager fino all’importo massimo di 3 mila euro. L’attuazione è affidata a società convenzionate e specializzate nella gestione delle risorse umane.

A oggi sono ben otto le società che – soddisfacendo i requisiti richiesti di professionalità, esperienza e diffusione sul territorio – si sono impegnate, condividendolo, ad attuare il percorso di outplacement definito in piena coerenza con i criteri indicati nell’allegato all’accordo di rinnovo del 30 luglio 2019. Questo elenco potrebbe presto arricchirsi di ulteriori realtà che, nel rispetto dei requisiti richiesti, siano intenzionate ad aderire.
Ogni percorso individuale si articola in ben 9 incontri con esperti e coach, con la produzione di 8 output, e ha una durata di 4-6 mesi. Partendo da un assessment dell’interessato, si sviluppa il portfolio di competenze, definendo una matrice di ricollocabilità e un Personal development plan, fino a dare supporto alle attività di ricerca attiva e di identificazione delle opportunità di contatto con realtà imprenditoriali.

Abbiamo voluto creare un outplacement che rappresenti un’opportunità concreta per i manager per rimettersi in gioco migliorando ulteriormente la propria professionalità; per le aziende costituisce uno strumento utile ad accompagnare l’uscita della risorsa, riconoscendone il lavoro svolto e favorendo una sua ricollocazione sul mercato del lavoro.
Come associazione di rappresentanza di manager e alte professionalità delle aziende produttrici di beni e servizi, siamo chiamati a dare il massimo sostegno allo sviluppo e alla diffusione di questo strumento, promuovendolo e suggerendone l’inserimento negli accordi di risoluzione del rapporto di lavoro. Questo sarà uno dei nostri impegni prioritari nei prossimi mesi perché, è evidente, dovremo saper giocare d’anticipo in uno scenario che davvero non assomiglierà a quello a cui eravamo abituati.

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