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Il passo avanti delle donne

Tre donne che guidano realtà imprenditoriali di successo si raccontano in queste interviste realizzate al GammaForum di Milano

Prendiamo tre donne, dirigenti di tre aziende diverse. Apparentemente hanno poco in comune tra loro: la prima è manager di un grande gruppo multinazionale attivo nel campo dei servizi petroliferi, la seconda è al timone dell’impresa di famiglia che opera nella chimica di alta precisione, la terza ha avviato un’attività di charity che è cresciuta a tal punto da diventare una storia di successo. Eppure un tratto in comune c’è: sono tre donne affermate che hanno saputo emergere nonostante il tema della diversity rimanga all’ordine del giorno.

Solo il 29% dei ruoli manageriali nel nostro Paese è ricoperto da figure femminili, contro il 36 dell’Ue

Sono passati diversi anni dall’approvazione della legge Golfo-Mosca per il riequilibrio della composizione dei Cda. Anni in cui si è intrapreso un cammino, in cui si sono notati dei piccoli passi avanti ma che continua a fotografare l’Italia agli ultimi posti in Europa.

Solo il 29% dei ruoli manageriali nel nostro Paese è ricoperto infatti da figure femminili contro il 36% dell’Ue. Per questo motivo, iniziative come GammaForum – un premio per l’imprenditoria “in rosa” di cui Federmanager è partner – consentono di riaccendere i riflettori, una volta di più, su un tema necessario come il gender balance all’interno delle organizzazioni.

Abbiamo intervistato Barbara Del Sala, a capo degli affari istituzionali di Baker Hughes Company e membro del Gruppo Giovani Federmanager, con la quale abbiamo discusso di un comparto – quello del petrolio – in cui la media del settore è di una presenza femminile al 10%. La sua azienda ha quasi raddoppiato questo dato, portandolo al 17%, ma è evidente che la strada da percorrere sia ancora molto lunga. Come procedere allora? Affidandosi, ad esempio, alle scuole che hanno il compito di iniziare, fin dalla più tenera età, a spiegare chiaramente che non esistono mestieri “da maschi” o “da femmine”, ma solo percorsi di carriera più o meno adatti alle proprie inclinazioni e ai talenti personali. E magari provare a convincere qualche ragazza in più che le cosiddette Stem (science, technology, engineering e mathematics) rappresentino discipline su cui investire per il futuro.

La seconda intervistata è Anna Fiscale, Ceo di Quid, start up che si è aggiudicata il premio GammaForum nel 2016 e che nel 2013 ha ricevuto un contributo dalla sede veronese di Federmanager. L’obiettivo della start up è quello di mettere insieme interessi sociali e ambientali. Come? Realizzando capi di abbigliamento con eccedenze di tessuti delle grandi aziende e facendo lavorare donne e uomini con un vissuto di difficoltà, come nel caso dei migranti. Fiscale ritiene che il gender gap debba essere colmato proprio con l’imprenditoria e con l’iniziativa privata di donne che possano mostrare a tutti idee nuove ed efficaci.

Il gender gap deve essere colmato con l’imprenditoria e con l’iniziativa privata di donne che possano mostrare a tutti idee nuove ed efficaci

Last but not least, abbiamo parlato con Sonja Blanc, Ceo di Sireg Geotech e soprattutto vincitrice dell’edizione 2019 del Premio GammaForum. L’azienda guidata da Blanc sta cercando di sensibilizzare le università per stimolare le donne ad approcciarsi a un mondo che appare molto maschile, soprattutto in Italia (all’estero, invece, la situazione è spesso molto diversa). L’importante è abbattere qualsiasi tipo di barriera, di ostacolo, di pregiudizio, di divisione tra uomini e donne. Iniziative come questa, d’altronde, sono l’ariete più efficace.

Sonja Blanc è stata premiata come eccellenza industriale che, dalla Monza Brianza, ha raggiunto oltre 65 paesi

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