La contrattazione collettiva è il campo elettivo per chi, come noi, crede nel valore delle relazioni industriali: quando sono orientate a migliorare le condizioni di lavoro, abbandonano la logica di contrapposizione in favore di una dinamica vantaggiosa per tutti. Sono state perfezionate, così, le regole del rapporto di lavoro per i dirigenti delle Pmi. È accaduto lo scorso 17 dicembre, con la firma dell’accordo di rinnovo del Ccnl per dirigenti, quadri superiori e professional delle piccole e medie aziende produttrici di beni e servizi rappresentate da Confapi. L’accordo, in vigore per il triennio 2020-2023, garantisce un’efficace tutela ai lavoratori interessati e presenta diverse novità di rilievo.
Una su tutte: aumenta il minimo contrattuale previsto per i dirigenti, che arriverà fino a 74 mila euro lordi annui nel 2023, demarcando un significativo +4% rispetto alla retribuzione minima attuale. Un risultato importante, con riflessi anche sulla retribuzione dei quadri superiori, per i quali, già dal 2020, la soglia minima passa da 45 mila a 47 mila euro lordi annui.
Per rispondere a tutte le evenienze riguardanti il rapporto lavorativo, abbiamo rimodulato la griglia della mensilità di preavviso e di quelle aggiuntive in caso di licenziamento ingiustificato, in analogia con la contrattualistica vigente in altri settori.
In tema di previdenza complementare, il massimale contributivo al Fondo Previndapi passa a 180 mila euro rispetto agli attuali 150; in tema di sanità integrativa è stata estesa fino al 2023 la convenzione tra il Fondo Fasdapi e Assidai. Quest’ultimo garantirà, fino al 31 dicembre 2023, le coperture sanitarie integrative previste dal Ccnl per dirigenti, quadri superiori, amministratori e/o titolari di Pmi e professional.
Siamo intervenuti anche su casi particolarmente delicati come quelli di morte e invalidità permanente. Due fattispecie che, in considerazione degli interessi da tutelare, vedono un aumento del massimale assicurativo che passa da 220 a 300 mila euro.
Altra grande novità l’attenzione specifica dedicata alle donne, con l’inserimento di due articoli riservati a pari opportunità e genitorialità: l’Osservatorio contrattuale, nato all’interno della Fondazione IDI, si occuperà di recepire e diffondere le best practice dei diversi contesti aziendali, con l’obiettivo di eliminare il gender pay gap, ossia l’iniquo divario retributivo tra uomo e donna, e valorizzare la funzione genitoriale. A questi interventi si somma l’impegno di Federmanager e Confapi per le politiche attive del lavoro. A partire da gennaio 2020, infatti, i manager e le aziende aderenti al Fondo Pmi Welfare manager possono beneficiare di una dotazione finanziaria aggiuntiva per supportare i processi di trasformazione digitale e la diffusione della figura dell’Innovation manager. Aver previsto soluzioni su tematiche di grande attualità come queste è un’ulteriore manifestazione dei buoni effetti della negoziazione in cui le parti sanno giocare al rialzo.