FCA: innovare è un gioco di squadra

L’evoluzione dell’automobile sta richiamando grandi investimenti in Ricerca e Sviluppo e l’innovazione non si fa più da soli. Sono frequenti gli accordi tra costruttori, tra costruttori e fornitori di primo e secondo livello, acquisizioni di imprese e start up. Naturalmente anche in FCA si sta procedendo in tal senso. Ne abbiamo parlato con Enrico Pisino, responsabile della Ricerca e Innovazione Veicolo di Fiat Chrysler Automobiles e presidente del Cluster tecnologico nazionale “Trasporti Italia 2020”.

Il Gruppo FCA ha lavorato alla digitalizzazione degli impianti con vari partner per affinare l’efficienza della catena produttiva, ad esempio con Samsung e Google. Con quali riscontri?

La digitalizzazione del processo produttivo così come la digitalizzazione del processo di sviluppo prodotto è un percorso avviato da anni, spinti dalla necessità di competere sui mercati in termini di qualità e redditività e dalla volontà di sviluppare ambienti di lavoro ergonomici.

L’introduzione dei nuovi dispositivi come il Samsung Knox o il Gear S3 Frontier contribuisce a tutto questo. Altri esempi sono nel campo della guida autonoma. Qui pianifichiamo e sviluppiamo le tecnologie base, gli standard e i test assieme a tutti gli attori della mobilità, sia in Europa sia negli Stati Uniti. Esistono sperimentazioni con Google per lo sviluppo del livello 4 di guida autonoma, che corrisponde – per intenderci – all’idea del pilota-robot. In Europa stiamo lavorando al livello 3 assieme ad altri car makers, in Italia sui veicoli connessi.

Ci sono anche gli investimenti avviati nel 5G. Quali sono i vantaggi?

Si tratta di una attività di testing per verificare le prestazioni della tecnologia. L’opportunità è offerta da un bando del ministero dello Sviluppo Economico che consentirà all’Italia una volta tanto di essere pioniere e speriamo leader nello sviluppo industriale.

Il 5G crea un network molto più ampio, dinamico e affidabile. Non incrementa semplicemente la velocità nella trasmissione dei dati ma tutte le caratteristiche proprie della comunicazione dalla affidabilità alla copertura del territorio, supportando una mole e una quantità di informazioni almeno dieci volte superiore a quella del 4G.

Questa tecnologia dovrebbe diventare il primo sistema per integrare le comunicazioni di tipo umano con quelle di tipo macchina, un attore chiave per l’Internet delle cose e l’interazione in tempo reale tra mondo reale e mondo digitale.

Cosa sta facendo FCA in questo specifico campo?

Siamo impegnati attraverso il Centro di ricerche all’Aquila e direttamente nella città metropolitana di Milano, con un accordo coordinato dai telecom operator che coinvolge sia le università sia i cosiddetti leader verticali, per l’auto appunto FCA.

All’Aquila, dove la sperimentazione riguarda i servizi per la mobilità in situazioni di emergenza, il mezzo di riferimento sarà il Ducato con un focus sul trasporto merci ad esempio per ottimizzare i tempi della consegna merci nei centri urbani o per la gestione delle situazioni di crisi.

A Milano, invece, si sta lavorando per la sicurezza preventiva in ambito urbano attraverso l’impiego di veicoli medio di gamma prototipali. Le sperimentazioni saranno avviate nella seconda metà del 2018 e dureranno circa 2 anni. L’obiettivo è quello di sviluppare il business associato a partire dal 2021-2022.

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Come funzionano i vostri Innovation Space?

Questi spazi sono progettati per supportare la generazione di idee e sono a disposizione di tutti i dipendenti, di tutti i dipartimenti (non solo dell’ingegneria) e spesso sono aperti anche ai nostri partner. I primi Innovation Space sono nati in NAFTA ad Auburn Hills e in Messico; quindi siamo partiti in EMEA a Torino e Orbassano, in LATAM a Betim e in APAC a Shanghai.

Considero davvero importante che le persone abbiano un luogo dove trarre ispirazione per risolvere i problemi quotidiani. Sovente si rischia di confondere l’innovazione con le invenzioni, dimenticando che la prima è un processo molto complesso e definito che necessita di un buon inizio. Questo è un compito che team come quello del “Innovation Training & Awareness” possono facilitare.

Come sono composti questi team di innovatori?

Nessuno dei componenti del team è esclusivamente un facilitatore di InnoLab, in quanto il tratto distintivo è semplicemente quello di essere colleghi, prima che animatori. Servono però gli skill necessari alla gestione di gruppi di lavoro e un continuo rinnovo di competenze: dalla psicologia, alla fisica, alla ricerca su motori, alla termica, alla connettività, al training, ognuno garantisce uno sguardo esterno che permette di vedere il problema che si affronta in modo imparziale.

Lei ha partecipato come rappresentante di FCA e dell’industria italiana al G7 sui trasporti in Giappone, nel 2016, e a giugno scorso era a quello di Cagliari. Cosa ne ha tratto?

In Giappone si è affrontato il tema del veicolo autonomo e connesso analizzando sia gli aspetti di sicurezza ed efficienza, sia l’opportunità di avviare e condividere la sperimentazione in scala reale. È stato definito un gruppo di lavoro G7 dove l’Italia è rappresentata dal Cluster Trasporti Italia 2020. A Cagliari, invece, si è puntato alla sostenibilità dei trasporti, enfatizzando la necessità di garantire nel contempo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Anche in questa occasione con il Cluster Trasporti abbiamo contribuito a selezionare le buone pratiche italiane con cui promuovere il nostro ecosistema fatto di grandi aziende, Pmi e Università che possono vantare delle eccellenze su più fronti: capacità di sviluppare mezzi di trasporti ecologici e sicuri, capacità di sviluppare servizi basati sulle più innovative tecnologie di comunicazione e gestione dei dati, capacità di sviluppare soluzioni per migliorare la mobilità urbana di passeggeri e merci.

Quindi, in una battuta, l’Italia sta tenendo il passo?

Non solo sono sicuro che lavorando assieme raggiungeremo gli obiettivi stabiliti ma ritengo anche che il nostro Paese e la nostra industria sarà assoluta protagonista di questa trasformazione. E nell’ambito della Ricerca e Innovazione questo è l’obiettivo ultimo del Cluster Trasporti.