I progressi tecnologici avanzano a un ritmo vertiginoso e “governare l’innovazione” diventa via via più complesso, soprattutto per le tante Pmi che animano il tessuto imprenditoriale italiano. Basti pensare alle recenti applicazioni dell’intelligenza artificiale, che stanno facendo irruzione nei processi produttivi e nei modelli organizzativi promettendo di determinare cambiamenti epocali, anche in relazione alle evoluzioni che l’industria sarà disposta ad accogliere.
In questa corsa alla modernità, che auspichiamo possa attenuare il tratto della frenesia e beneficiare di un adeguato quadro regolatorio, la ridotta dimensione di gran parte delle imprese italiane rischia di divenire inevitabilmente limitativa.
Da soli spesso non si vince, occorre fare squadra, vale a dire operare in sinergia tra aziende costituendo solide reti di impresa. Per raggiungere obiettivi comuni, primo tra tutti la competitività su mercati sempre più aggressivi, in ambito nazionale e internazionale.
Le reti di impresa rappresentano un’opportunità per rimanere nel “gruppo di testa”, prendendo a prestito un’espressione cara al ciclismo, provando poi a guidare la volata verso traguardi di sviluppo sostenibile, anche dal punto di vista finanziario.
I livelli di sinergia su cui strutturare le reti di impresa possono prevedere collaborazioni orizzontali (tra imprese dello stesso settore), verticali (tra imprese appartenenti a diverse fasi della filiera) e intersettoriali (tra imprese appartenenti a diversi settori).
Sono processi complessi che, per essere portati a buon fine, necessitano di competenze peculiari.
Competenze di cui sono dotati i “manager di rete”, figure alle quali la nostra Federazione sta dedicando grande attenzione. Attraverso il percorso “BeManager”, siamo infatti impegnati a certificare le competenze manageriali del manager di rete.
Un professionista che alle cognizioni di carattere tecnico deve saper abbinare competenze trasversali, che spaziano da una spiccata abilità nel coordinamento a skill di tipo comunicativo e relazionale.
Se è infatti fondamentale una conoscenza adeguata degli aspetti formali e giuridici dell’istituto del contratto di rete nell’ordinamento italiano, servono però anche precipue capacità manageriali di pianificare aspetti organizzativi, produttivi e commerciali, con un orientamento alla mediazione e al problem solving.
Il manager di rete deve essere in grado di armonizzare i diversi interessi delle aziende aderenti alla rete e di promuovere la crescita definendo le strategie più efficaci per competere.
Ancora una volta, quindi, competenza e competitività sono al centro della nostra azione, come abbiamo riaffermato in occasione dell’Assemblea nazionale 2023. E il percorso di certificazione che offriamo ai manager rappresenta una significativa occasione di valorizzazione di questo binomio, che mettiamo in cima alla nostra agenda.