Co-progettare l’innovazione

Parlare di innovazione significa, sempre più, parlare di capacità e volontà dei diversi soggetti coinvolti, pubblici e privati, di coordinarsi e di creare proficue rete di collaborazioni.

Non è un caso che anche l’Europa ormai premi e riconosca prevalentemente Progetti e Strategie in grado di dimostrare una forte capacità di fare sistema tra tutti gli attori delle filiere, ovvero imprese, centri di ricerca, stakeholder pubblici e privati, e attori del mondo economico.

Sinergie, coordinamento e progettazione partecipata sono fondamentali per attivare e sostenere l’innovazione.

Ampi studi a livello internazionale mostrano, infatti, che i territori più avanzati in termini di servizi digitali e smart sono quelli che hanno impostato una strategia pluriennale che, partendo dai bisogni dei cittadini, va a individuare gli obiettivi e immediatamente dopo la road-map esecutiva per raggiungerli, verificando avanzamenti e necessità di ricalibrazione.

Ugualmente fondamentale per realizzare soluzioni di successo è il continuo investimento per il cambiamento di cultura, al proprio interno e all’esterno, coinvolgendo perciò anche la popolazione.

Bisogna sottolineare che le Pubbliche amministrazioni hanno un ruolo cruciale per creare ambienti accoglienti per la nascita e lo sviluppo di ecosistemi locali dell’innovazione, fondamentali per le start up e, in generale, imprese giovani.

In questa nostra epoca, infatti, molti fattori possono richiedere una profonda azione innovatrice nel tipo di servizi che le Pubbliche Amministrazioni devono e possono rendere disponibili, e anche nel modo in cui lo fanno.

Alcuni elementi chiari sono certamente l’aumento costante dell’età media della popolazione, la necessità di ridurre costantemente i costi, a causa delle riduzioni di budget e, soprattutto, la piena introduzione nella vita attiva e lavorativa dei cosiddetti «millennials» per i quali i servizi se non sono digitali non sono reali!

Inoltre, fattore rilevante in assoluto sono la diffusione e la disponibilità sempre più ampia di numerose tecnologie e soluzioni digitali che, di fatto, introducono una trasformazione molto rapida e assolutamente dirompente che richiederà di affrontare vecchi problemi con occhi nuovi, metodi nuovi e con approcci e processi nuovi.

Ecco perché quello verso l’innovazione può essere descritto come un viaggio, da intraprendere avendo ben presenti almeno tre fattori chiave:  1) la volontà e la capacità di definire strategie di medio e lungo periodo e condividerle con tutti gli attori coinvolti; 2) una costante focalizzazione sul cliente/cittadino, essendo attenti ai bisogni che esprime, richiedendo esplicitamente idee/aspettative e co-progettando nuovi disegni, al fine di sviluppare servizi digitali che siano veramente incentrati sull’utente; 3) la diffusione all’interno delle organizzazioni, soprattutto pubbliche, di una vera cultura dell’innovazione, non solo dotando le persone di competenze nuove (hard e soft), ma mettendo a disposizione e «forzando» lo sviluppo di metodi di lavoro fortemente collaborativi.

Questo è il punto di vista con cui operiamo nel Cluster tecnologico nazionale sulle Smart Communities, fornendo servizi alle imprese e sostenendo gli enti pubblici in complessi progetti di innovazione e smart city.

L’obiettivo è dare concretezza a un agenda di progetti ricerca forte e innovativa con un primo traguardo nel bando appena pubblicato dal MIUR per i cluster tecnologici: i cluster sono, infatti, una vera rete di HUB di Innovazione che interagisce con tutti gli altri soggetti del nostro Paese che contribuiscono a veicolare ricerca, idee, attrazione e formazione di competenze.

*direttore della Fondazione Torino Wireless, ( www.torinowireless.it ), ente pubblico-privato che opera nello sviluppo e nella promozione dell’innovazione.  La Fondazione coordina il Polo di Innovazione ICT regionale e il Cluster Tecnologico Nazionale sulle Smart Communities (www.smartcommunitiestech.it )