Le imprese con un management carente non possono essere in grado di rinnovarsi e di comprendere come e dove cambiare. La governance e la managerialità rappresentano il fulcro intorno al quale costruire il modello di Industria 4.0, è attorno ad esso che abbiamo voluto realizzare, lo scorso novembre a Cosenza, un incontro formativo promosso nell’ambito del progetto “Cornucopia”.
Nell’evidenziare la strategicità della figura del manager in azienda si è discusso con autorevoli interlocutori del tema “Industria 4.0: orizzonti e tutele per Manager e PMI” ed è stato possibile sottolineare gli strumenti e i servizi che il nostro Fondo Fasdapi offre a manager e quadri superiori.
A una attenta osservazione, si può riscontrare che la figura del manager, soprattutto nell’impatto con i mercati europei (e nei confronti dei propri omologhi di altri paesi), sta evolvendo sia in senso orizzontale che verticale. Sotto il primo aspetto, sta cambiando il rapporto del manager col prodotto (del quale cerca di massimizzare la reddittività) ma anche nella gestione del cliente. Nella seconda prospettiva, sempre più attenzione viene posta verso quelle figure specializzate che, fino a ieri considerate direttive ma in secondo ordine, si rivelano adesso parti fondamentali del sistema manageriale: i quadri superiori.
All’interno di questo contesto storico il timore, per entrambe le tipologie manageriali, è quello dell’instabilità professionale: perdita del lavoro (o demansionamento) con conseguente impossibilità di accedere anche a servizi base.
Entrano quindi in gioco quelle tutele che sono state introdotte grazie alla sensibilità e lungimiranza delle nostre Parti Sociali (Confapi e Federmanager), e che nel corso del tempo sono state ampliate e modernizzate con la volontà di garantire l’azienda e la persona in un momento di forti cambiamenti.
Industria 4.0 può diventare l’occasione per trasformare il nostro sistema industriale e aiutarlo a diventare competitivo nei prossimi 20 anni: la politica dovrebbe concentrare i suoi sforzi in un recupero di managerialità. E’ necessario, da una parte, costruire percorsi di formazione certificati e, dall’altra, incentivare le imprese a utilizzare consulenze e competenze esterne di qualità riconosciuta.
Diffondere l’utilizzo delle competenze professionali elevate nel sistema delle imprese è la più grande rivoluzione che si può fare per portare le tecnologie e i loro benefici.
Tanto più che la maggior parte delle aziende incontra difficoltà a sostenere il ritmo dei cambiamenti digitali che interessano i loro business. Soffrono soprattutto le PMI, ossatura diffusa del sistema industriale e dei servizi italiano. Per loro la sfida è senza alternative: devono coglierla se non vogliono scomparire.
È quindi naturale che Federmanager e Confapi abbiano voluto, nell’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro, ampliare il più possibile gli strumenti di assistenza per dirigenti e quadri superiori.
Le motivazioni per iscriversi a Fasdapi rientrano nella qualità dei benefici derivanti dalla contrattazione collettiva: vi è infatti – e fortunatamente – sempre più la consapevolezza dei problemi che possono emergere nel corso della vita lavorativa del manager e, nel contempo, la volontà di creare un insieme di strumenti a tutela della persona.
Il nostro compito è proprio quello di promuovere questo sistema che si compone di un complesso di utilità pensate e customizzate attorno alla figura del manager nel suo evolversi, e nell’interesse dei datori di lavoro.
Delio Dalola, Presidente Fasdapi