Il Gruppo Minerva ha partecipato attivamente alla realizzazione del convegno “L’altra dimensione del Management – Il valore aggiunto delle donne tra impresa, famiglia e società”, e alcune componenti del Gruppo, sia a livello territoriale che nazionale, hanno fatto parte del Comitato Promotore nonché del Comitato Scientifico del progetto.
Proseguiremo per tutto il 2018 in tutte le Sedi Territoriali di Federmanager Minerva, dove si stanno creando dei Tavoli Tecnici per individuare le proposte da mettere in evidenza, attraverso un percorso che auspichiamo di condividere con le altre Parti Sociali e con le Istituzioni.
L’obiettivo è quello di costruire un tavolo di lavoro permanente serio e concreto che lavori per:
- la presenza di donne con adeguato profilo professionale nei Consigli di Amministrazione delle Imprese e negli organi di gestione degli Enti;
- l’eliminazione del differenziale retributivo tra uomini e donne, presente in maniera molto evidente proprio nelle posizioni direttive;
- il tema della difficoltà della conciliazione per le donne tra vita privata e carriera, che spesso ne limita l’accesso a percorsi di carriera premianti;
- il mentoring come strumento di trasferimento di competenze e saperi per innovare attraverso lo scambio intergenerazionale.
Toccando il tema delle donne nei CdA, anche la ricerca effettuata per il convegno del 4 maggio ha evidenziato come in Italia le Presidenti di Consigli di Amministrazione siano solo un 7% e ben l’87% di manager presenti nell’industria sono uomini.
Molte evidenze dimostrano oggi che le aziende con board misti hanno reagito meglio alla congiuntura negativa degli ultimi anni e hanno registrato migliori performance. Un aumento della presenza femminile porta benefici e migliori risultati: l’impatto positivo della presenza femminile nei board non è limitato alla performance del board stesso ma è presente anche negli altri livelli delle organizzazioni.
E’ provata anche la correlazione positiva tra presenza di donne e performance aziendali, che si delineano per lo stile di direzione femminile: l’attenzione alle persone, la prevenzione e la gestione dei conflitti, la condivisione, la minor propensione al rischio.
Allora perché questa discriminazione all’accesso dei vertici aziendali è ancora così forte?
Perché la cosiddetta parità è più formale che sostanziale?
Oggi è sempre più avvertita la necessità di integrare la governance con le competenze che le donne dimostrano di possedere.
Ma spesso non si sa come farlo: le imprese, specie quelle industriali, non possono più prescindere da questo valore aggiunto, e vanno aiutate in questo processo, perché le differenze di genere devono essere un fattore di ricchezza e una opportunità.
Il progetto pilota del Gruppo Minerva “Più donne per i CDA e per le posizioni apicali” nasce nel 2013 a Torino con la firma del protocollo con 12 partner tra cui Regione Piemonte, Comune di Torino, Università degli Studi, Ordini Professionali e altre Associazioni, con l’obiettivo di creare un canale privilegiato di accesso per le donne capace di valorizzare le loro competenze professionali, renderle visibili e facilitare il loro incontro con le aziende.
Nel 2017 Marina Cima – coordinatrice territoriale di Torino – ha messo a disposizione del Coordinamento Nazionale Minerva le best practice di questo progetto, promuovendo una road map tra alcune sedi Minerva tra cui Roma, Bologna e Milano. Nel 2018 si prevedono altri incontri.
E sempre a proposito di parità, di promozione dell’inclusione, il Gruppo ha collaborato alla redazione della storia “Erica vuole fare la Manager”, in continuità con la Storia “Andrea vuole fare la Pirata” promossa dalle Consigliere di Parità Regionali del Piemonte. La storia si rivolge a bambine e bambini delle scuole elementari, ma anche alle maestre, ai genitori, ai formatori, promuovendo attraverso il racconto un rapporto di condivisione, cooperazione e rispetto tra i generi sia nel gioco che nei luoghi di lavoro.
Minerva farà da tramite sui vari territori per mettere in contatto le scuole e le manager organizzando incontri con manager/imprenditrici “testimonial” che racconteranno nelle aule le loro esperienze professionali e anche di conciliazione tra vita familiare e professionale.
Riteniamo infatti che il tema delle “scelte” formative e professionali sia fondamentale per superare i bassi tassi di coinvolgimento delle donne nei percorsi cosiddetti STEM, e la ritrosia delle aziende ad affidare ruoli scientifici, tecnologici o ingegneristici alle donne.
Bambine e bambini, invece, possano essere aiutati a progettare il proprio futuro per diventare, da grandi, una nuova generazione di manager inclusivi capaci di promuovere un’altra dimensione del management.
Le criticità però non sono solo un problema di rappresentanza ma anche economico. Il gap retributivo è un altro dei temi portato avanti dal nostro Gruppo. Questo è un tema molto spinoso e spesso si acuisce dopo la prima maternità.
I tavoli di lavoro territoriali del Gruppo Minerva stanno declinano proposte concrete che possano essere portate all’attenzione delle Istituzioni ma anche dei tavoli negoziali perché una delle chiavi di volta è quella di coinvolgere maggiormente le aziende in queste tematiche per trovare soluzioni condivisibili per eliminare il gap retributivo e per dare strumenti concreti e sostenibili per l’armonizzazione vita-lavoro.
Infine, il Gruppo sta sviluppando il tema del mentoring nel tempo: trasferire competenze e saperi per innovare. È una metodologia innovativa di supporto che prevede l’instaurarsi di una relazione “one by one” tra una persona con più esperienza e una con meno esperienza, finalizzata da un lato al sostegno della persona, dall’altro allo sviluppo di competenze tacite ed esplicite in ambito formativo, lavorativo e sociale.
È un lavoro “nel tempo” perché accompagna tutte le fasi della vita di una donna, sostenendola nelle difficoltà che può incontrare, facilitandola nelle scelte.
* Coordinatrice Nazionale Gruppo Minerva