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Mezzogiorno in movimento

Intermodalità, innovazione, sostenibilità e massima attenzione a passeggeri e territori. Il Presidente di Ferrovie del Sud Est illustra le linee d’azione dell’azienda.

Venerando Monello, Presidente di Ferrovie del Sud Est

Ferrovie del Sud Est è per sua natura un’azienda di mobilità integrata. Con i suoi 474 chilometri di linea che si estendono dalla Valle d’Itria al Salento, rappresenta oggi la più estesa rete di trasporto d’Italia, dopo quella nazionale a cui è interconnessa, attraversando le quattro province meridionali pugliesi di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce e 85 comuni.

Ogni giorno 230 treni circolano sulle sue sette linee: Bari-Taranto, Bari-Putignano, Martina Franca-Lecce, Novoli-Gagliano del Capo, Casarano-Gallipoli, Lecce-Gallipoli, Zollino-Gagliano e Maglie-Otranto. Insieme al trasporto ferroviario, Fse è in grado di offrire, con una flotta di oltre 300 bus, un trasporto integrato e capillare su gomma in 130 comuni, da Bari fino Gagliano del Capo, con 1.400 corse al giorno.

La sfida del nuovo management targato FS che guida l’azienda dal 2017 è proprio quella di restituire ai pugliesi ma non solo, data l’alta vocazione turistica della regione, una mobilità integrata più efficace, moderna e sostenibile che invogli cittadini e turisti a scegliere i mezzi pubblici per i propri spostamenti.

Il Pnrr gioca un ruolo fondamentale in questo processo di cambiamento perché rende possibile realizzare interventi fino a qualche anno fa chiusi in un cassetto. Una sfida molto ardua per tempi e modalità che Ferrovie del Sud Est ha accettato, conscia delle notevoli difficoltà in termini di aggravio rispetto al lavoro ordinario, ma convinta al tempo stesso dei notevoli vantaggi che avranno i passeggeri dal 2026. Consapevoli dell’importanza di questa occasione, abbiamo rimodellato le nostre strutture interne e introdotto nuove professionalità per assicurarci il raggiungimento degli obiettivi nei tempi che questa sfida ha dettato.

Gli investimenti

In questo scenario, Ferrovie del Sud Est ha stanziato un miliardo e settecento milioni di euro insieme alla Regione Puglia, di cui 630 già destinati a interventi volti alla mobilità sostenibile: opere di ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria il rifacimento di 20 stazioni e il rinnovo della flotta di treni e bus con mezzi più efficienti. La cifra restante (oltre un miliardo) sarà indirizzata, in particolare, all’elettrificazione delle linee e al sistema di sicurezza dei treni. Fse, infatti, attrezzerà entro il 2026, circa 215 chilometri di rete in Salento con l’Ertms, il sistema più evoluto per quanto riguarda il comando e il controllo digitalizzato della circolazione e il distanziamento automatico dei treni. Allineandosi agli elevati standard di sicurezza ed efficienza adottati dal Gruppo FS. Questo sistema consentirà, tra l’altro, di elevare la velocità commerciale attualmente limitata a 50 km/h secondo disposizioni dell’Agenzia per la sicurezza ferroviaria Ansfisa.  Di pari passo, si provvederà a completare entro la fine del 2025 l’elettrificazione dell’intera linea salentina e ulteriori 155 chilometri di rete nelle province di Bari e Taranto.

Fse attrezzerà, entro il 2026, circa 215 chilometri di rete in Salento con l’Ertms, il sistema più evoluto per quanto riguarda il comando e il controllo digitalizzato della circolazione e il distanziamento automatico dei treni

A fronte di interventi così massicci, sarà necessario chiudere, per alcuni mesi, alcune linee e offrire un servizio sostitutivo con alcuni disagi per i viaggiatori. Con una promessa però: che al termine dei lavori, ai passeggeri verrà restituita una linea moderna, più sicura e veloce e stazioni più accessibili. 

Trasporti sempre più green

L’ammodernamento della rete si sposa con quello della flotta dei mezzi. Entro il 2027 entreranno in circolazione 36 elettrotreni con la dismissione dei treni più obsoleti e a maggior impatto ambientale. A regime, la flotta di Fse sarà composta da 50 treni di cui il 70% a trazione elettrica e i restanti a idrogeno.

Nell’ottica di rendere il trasporto pubblico sempre più green, la Puglia farà da apripista nel Mezzogiorno con un progetto sperimentale che vedrà viaggiare, per la prima volta in questa regione, i treni a idrogeno. Un fiore all’occhiello di Fse che coinvolgerà in via sperimentale il bacino di Gallipoli. Il piano industriale di Fse prevede un investimento di alcune decine di milioni di euro per l’acquisto di quattro treni a idrogeno, la cui fornitura è stata già commissionata ad Alstom, nonché la realizzazione, in provincia di Lecce, di un impianto di stoccaggio e rifornimento dell’idrogeno. L’idrogeno è una sfida oltre che una grande opportunità per l’economia locale, da cogliere in ottica sistemica.

Per quanto riguarda il rinnovo della flotta dei bus, entro il 2026 è previsto un investimento per acquistare 100 nuovi mezzi, con l’obiettivo di abbassare l’età media della flotta, di adeguarla agli standard europei e migliorare i servizi a bordo, la sicurezza e il comfort per i passeggeri. Il servizio autobus si specializzerà maggiormente nella copertura delle zone in cui è assente il servizio ferroviario di Fse e assumerà sempre più una funzione complementare al treno per incentivare una mobilità integrata più sostenibile ed efficiente.

Tra gli obiettivi, favorire collegamenti intermodali ‘treno-bus-mobilità dolce’ sempre più attrattivi e facilmente accessibili. Venti stazioni pugliesi saranno riqualificate per divenire veri e propri hub di scambio intermodale

Mobilità sempre più integrata

Fse sta lavorando per favorire collegamenti intermodali ‘treno-bus-mobilità dolce’ sempre più attrattivi e facilmente accessibili. Venti stazioni pugliesi saranno riqualificate con l’obiettivo di trasformarle in veri e propri hub di scambio intermodale, con la realizzazione di fermate per i bus, parcheggi per auto e motocicli, velostazioni. In questa direzione si sta già promuovendo l’interoperabilità sul territorio pugliese tra la rete locale di Fse e quella nazionale di Fs. Già oggi è possibile acquistare un biglietto integrato, ad esempio Roma-Alberobello, attraverso i canali di vendita di Trenitalia, scendere da un Frecciarossa e proseguire il viaggio a bordo di un bus. Ferrovie del Sud Est sta inoltre avviando in via sperimentale un sistema di gestione e controllo della mobilità integrata “Apulia Mobility Platform” in grado di rilevare in tempo reale l’andamento della circolazione dei propri treni e bus per offrire al viaggiatore informazioni sempre più puntuali e tempestive.

Con l’attuale Consiglio d’Amministrazione Fse ha assunto, all’interno del Gruppo FS, il ruolo di laboratorio dell’intermodalità. In questa direzione i progetti in corso, come l’Apulia Mobility Platform e le stazioni di produzione e ricarica ad idrogeno, rappresentano due fiori all’occhiello nel panorama locale e nazionale.

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