L’Europa è la culla dell’ingegno ed è certamente – non lo pensiamo solo noi europei – il posto più bello in cui vivere e lavorare.
Da manager, non possiamo che essere orgogliosi di operare quotidianamente all’interno di un continente straordinario, in cui culture e tradizioni si intrecciano con approcci pionieristici all’innovazione e alla formazione avanzata. E l’Ue è lo spazio politico, economico e sociale in cui 27 Paesi hanno deciso di darsi una piattaforma di avvenire comune, con l’obiettivo di un progresso condiviso.
Eppure, questo “grande sogno europeo” è oggi minacciato da evidenti fattori esogeni, ma anche da un appesantimento dei propri processi regolatori e decisionali, che si arroccano su una rigidità non adatta a rispondere alla velocità e alla complessità delle sfide del nostro tempo.
La competizione globale corre incessantemente, trainata da autarchie di fatto capaci di decisioni rapide, figlie di leaderismi personali.
In uno scenario del genere, l’Europa si muove spesso a rilento, imbrigliata in una burocrazia stratificatasi nei decenni e in regolamentazioni talvolta persino incomprensibili che, anziché agevolare, ostacolano la produttività, l’innovazione e la possibilità di raggiungere uno sviluppo che sia davvero sostenibile, al di là di visioni ideologiche.
È paradossale che, di fronte a sfide cruciali del nostro tempo, l’Ue sia messa in scacco da meccanismi decisionali che richiedono, ad esempio, l’unanimità in Consiglio: basta il no di un singolo Paese, per ragioni squisitamente interne, per bloccare scelte di cui potrebbero beneficiare 450 milioni di cittadini.
La nostra Federazione vuole contribuire a un cambiamento di rotta necessario. Lavorando in stretta sinergia con le istituzioni e con i diversi stakeholder del management dell’industria e dei servizi che rappresentiamo. È fondamentale semplificare, sburocratizzare ed eliminare vincoli astrusi, avvalendosi proprio delle competenze manageriali che sono strategiche per valutare concretamente gli impatti produttivi, economici, ambientali e tecnologici delle scelte da compiere.
È questa la via per offrire risposte concrete alle esigenze di cittadini e imprese. I manager, per competenze e vocazione, sono in grado di gestire le crisi per individuare soluzioni che guardino al presente, ma anche al continente che vogliamo lasciare alle nuove generazioni.
L’Europa ha tutte le carte in regola per essere protagonista nel mondo e per non rimanere schiacciata tra i due blocchi, occidentale e orientale. Ma deve smettere di frenarsi da sola. Serve coraggio, creatività, serve il meglio del genio europeo e, come Paese che ha dato i natali a Leonardo, Dante ed Enrico Fermi, sappiamo bene di cosa parliamo.
Le regole devono essere pensate in funzione di una crescita sostenibile, non ostacolarla. Lavoriamo insieme per rendere la nostra Europa più forte.