Oggi si discute molto di sostenibilità. L’Europa spinge in questa direzione e sono previsti importanti incentivi nella prossima legge di Bilancio, ma siamo tutti d’accordo sulla portata del suo significato? Con questa parola non intendiamo solo un parametro di valutazione delle attività umane, e naturalmente aziendali, ma consideriamo anche le opportunità di business che essa sta spalancando. A dirlo sono i numeri: in Italia l’80% delle aziende quotate al FTSE-MIB ha attribuito a un comitato del Cda la responsabilità per la gestione dei temi connessi alla sostenibilità.
Le grandi aziende del Paese sono capofila di un cambiamento che deve accompagnare una profonda trasformazione della società. Cresce sul mercato la richiesta di competenze specifiche che configurano una professionalità innovativa: quella del “manager per la sostenibilità“. Un professionista qualificato in grado di integrare la sostenibilità nei processi aziendali, in collaborazione con le altre figure direzionali e a diretto contatto con i vertici aziendali.
Viviamo un tempo in cui chi vuole competere deve attivare le leve giuste. Non stupisce anche questa tendenza: nel nostro Paese cresce il numero di aziende che legano il compenso variabile del top management al conseguimento di risultati sociali e ambientali. Questo perché a essere sostenibile l’azienda guadagna, sia in termini economici sia in termini reputazionali.
Sull’onda dei recenti movimenti di opinione, è aumentata infatti la consapevolezza dei consumatori sul prodotto e tra gli investitori è cresciuta la considerazione dei criteri ESG (Environment, Social and Governance).
Come Federmanager abbiamo interpretato i segnali lanciati dalla società e dal mercato, concependo un percorso di certificazione dedicato ai manager per la sostenibilità in grado di offrire alle imprese professionisti pronti a operare efficacemente. Manager che sappiano recepire le indicazioni dettate dall’economia circolare, dall’efficienza energetica e dall’innovazione. Un bacino di risorse professionali che stiamo implementando con specifici percorsi di formazione proposti dalla nostra Academy.
La posta in gioco è altissima: le nuove generazioni chiedono un cambio di passo nella salvaguardia del pianeta e gli attori della produzione non si possono sottrarre. Vogliamo contribuire a rimodellare la cultura aziendale nell’ottica di precisi criteri di sostenibilità: tutte le funzioni aziendali saranno sempre più portate a considerare il manager per la sostenibilità una figura di coordinamento complessivo, per individuare sinergicamente le aree di miglioramento e i rischi che le sfide possono comportare. L’Europa e l’Italia puntano su un Green new deal per accelerare il raggiungimento dei 17 target Onu. In questo quadro ogni singolo manager competente sarà decisore di politiche d’impresa determinanti a supportare il sistema Paese. Partendo anche dalla promozione di un dialogo con gli stakeholder di riferimento, da coinvolgere in un processo di creazione di valore per l’azienda. È un compito difficile, ma Federmanager aiuterà i manager a farlo al meglio.