La Cina lo ha reso chiaro. Con il Piano China 2025 punta a diventare il paese dell’internet delle cose, non più una piattaforma per esportare. E vira dritto verso le aziende che possono fornirle tecnologia di altissima qualità, offrendo loro di co-svilupparla in metropoli ad oggi sconosciute, ma che diventeranno le città del futuro.
È il caso di Kunshan, che ad aprile scorso è stata protagonista di una due giorni a Milano e Monza, ricca di spunti per le Pmi italiane che l’hanno già scelta e per quelle che molto probabilmente la sceglieranno.
La città cinese, situata nel Jiangsu e poco distante da Shanghai, si è presentata – con una delegazione guidata dalla vice sindaco Jin Ming – a cinquanta aziende italiane in un evento organizzato dalla Camera di Commercio Italo Cinese, in collaborazione con Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza.
Obiettivo: intercettare la manifattura di fascia alta, l’industria culturale e quella high-tech che sono percepite a livello globale come “tutte italiane”, come detto dalla stessa Ming, che ha sottolineato il carattere “metropolitano” della sua città, in linea con Monza e Milano.
Scambi, quindi, che i cinesi auspicano crescano nei settori automotive, meccanica di precisione, robotica e biomedicale. Le industrie dell’eccellenza italiana, insomma, come i robot e la produzione di attrezzature di fascia alta, pezzi di ricambio auto, nuove energie e nuovi materiali.
Le opportunità solo in parte sono reciproche (dato che il valore del know-how italiano è immenso) ma va detto che per le aziende che sceglieranno la Cina, si aprirebbe il pianeta dei consumi di oggi, rappresentato proprio da Pechino e dal Sud-Est asiatico: per chi fa Made in Italy significa espandere l’attività attraverso Kunshan e operare così attivamente in quei mercati.
I numeri parlano da soli: 7.700 società straniere e oltre 92 miliardi di euro di capitale estero sono attualmente attratti da Kunshan, che, con i suoi quasi due milioni di abitanti, rappresenta una delle più importanti aree urbane cinesi per lo sviluppo del business da parte di compagnie internazionali (Forbes l’ha eletta per sette anni consecutivi migliore città commerciale a livello di contea). Una quarantina le aziende e 180 milioni di euro i capitali provenienti dall’Italia.
I rappresentanti della città, nel corso della visita lombarda di aprile, hanno firmato un accordo di cooperazione strategica con la Camera di Commercio Italo Cinese, con l’obiettivo di costruire una piattaforma per una collaborazione a lungo termine con i settori target dell’industria italiana.
* giornalista professionista, curatrice del China Desk di Class Cnbc