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Lavorare alla modernità

Ecco di cosa ha parlato, nel suo intervento alla nostra Assemblea nazionale, il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

Matteo Salvini, Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è intervenuto all’Assemblea 2023 sottolineando da subito il suo apprezzamento per la nostra scelta di partire dai concetti di “competenza” e “competitività” per discutere del presente e del futuro del Paese.

Salvini ha rivendicato alcuni risultati importanti già conseguiti dal Governo, come il nuovo Codice degli appalti entrato in vigore proprio nel 2023, e ha posto l’accento su alcune riforme necessarie per il Paese, di cui l’Esecutivo si sta già occupando: quelle della giustizia, del fisco e della burocrazia.

Sul punto, il Vicepremier ha sottolineato in particolare come la questione del tetto degli stipendi spesso privi la pubblica amministrazione di manager molto capaci. Nel nome quindi di un risparmio dei costi, questo limite arreca un danno funzionale rilevante per la Pa.

Salvini ha parlato anche di grandi sfide di sistema: dall’elezione diretta del Presidente del Consiglio, a cui il Governo lavora per dare una maggiore stabilità istituzionale al Paese, a una visione che dia progressivamente più autonomia agli enti locali.

Poi le grandi transizioni: digitale e ambientale. Salvini crede che l’avvento dell’intelligenza artificiale possa rappresentare un’opportunità e sbaglia quindi chi ne ha paura. Però, ha chiarito il Vicepremier, l’intelligenza artificiale non può essere sostituiva dell’uomo.

In tema ambientale, ha sottolineato che circa il 75% dei fondi a disposizione del ministero da lui guidato è oggi investito in sostenibilità. Ma attenzione, perché dietro l’aggettivo “green”, ha evidenziato il Vicepremier, non devono nascondersi politiche anti-italiane e anti-europee. La sostenibilità ambientale deve essere contemperata alle esigenze in termini di sostenibilità economica e sociale. E anche in questa prospettiva, ha concluso Salvini, le risorse del Pnrr rappresentano somme da spendere bene. Avvalendosi del supporto decisivo di categorie, come quella manageriale, che devono essere capaci di rappresentare al meglio “l’Italia del sì”, vale a dire tutti coloro che lavorano a un Paese con più infrastrutture, più moderno e più sicuro.

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