Che riflessione può venire da un maestro del management che si interroga sulla crisi della democrazia? Se quel maestro è il padre del marketing e una personalità con passione civile come Philip Kotler, la democrazia può essere esaminata come “prodotto”, ma non nella retorica di chi paragona la politica a una gestione aziendale.
Con “Democrazia in declino”, un libro che va ben oltre questi riduzionismi, l’autore si focalizza piuttosto sulla capacità della democrazia di “rispondere” alle sfide di una società complessa e connotata da divisioni alimentate da una parte della politica stessa, nel suo Paese ma non solo: sono 14, in particolare, i punti di debolezza che egli analizza in modo disincantato e allo stesso tempo preoccupato, in quanto il libro è la sintesi dal punto di vista di un cittadino attento alla comunità e ai diritti di tutti.
Kotler ricorda, ad esempio, le 395 proposte fatte tra il 2011 e il 2015 (quasi tutte dai Repubblicani, in 49 degli Stati) per restringere la base della democrazia, ovvero il diritto di voto. Tale riflessione poteva essere utilmente proposta al lettore italiano, e per questo due grandi case editrici (la Sage Publishing e il Mulino) hanno deciso di fare questa operazione culturale, preparata da un’introduzione che ambienta nel dibattito europeo e italiano i temi del populismo e di una politica priva di senso della accountability, della comunicazione feroce contro gli avversari che fa diventare “vero” quanto è falso ma “virale”, del futuro del lavoro e dei rischi per quel patto sociale teorizzato nell’America rooseveltiana e poi con il Welfare State europeo, corroso in questi anni di antipolitica ed egoismi.
Kotler si schiera a difesa di un “prodotto” come la democrazia e propone varie soluzioni per difenderlo o rilanciarlo, con molti spunti che il lettore italiano può considerare: il libro aiuta a “capire gli Usa per capire l’Italia”, come riporta il sottotitolo alla versione italiana.
Anche per questo Kotler è stato invitato a Roma il prossimo 2 ottobre a tenere uno speech sulle preoccupazioni per la democrazia suscitate da alcune scelte di Trump e da altri fenomeni risorgenti, a partire dai fatti di Charlottesville e dalla negazione di un futuro ai giovani “dreamers”, elementi che negano la miglior tradizione americana.
Difatti la democrazia per Kotler rischia di essere già oggi una “post democracy”, nel senso che non viene negata formalmente ma svuotata a livello sostanziale, con un’opinione pubblica che viene trattata da media e politici sempre più spregiudicati come la “boiling frog” che muore senza accorgersene, anzi scambiando gli attacchi cui gradualmente è sottoposta come necessarie e rassicuranti mediazioni.
La democrazia è ancora in tempo a salvarsi e a salvarci, ma richiede una reazione immediata e lucida, capace di trovare strumenti efficaci: e qui, Kotler ci aiuta con numerose indicazioni.
* Direttore di Federmanager Academy
L’edizione italiana di Democrazia in declino sarà presentata in anteprima da Philip Kotler alla LUISS Business School, Via Nomentana 2016 Roma (Villa Blanc), lunedì 2 ottobre p.v. alle ore 16. Interverranno Sabino Cassese, Giudice emerito, Corte Costituzionale; Sergio Fabbrini, docente di Scienze politiche e relazioni internazionali all’Università LUISS; Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy e docente presso la Link Campus University; Stefano Venturi, Corporate Vice President e Amministratore delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia.
Philip Kotler, Democrazia in declino. Capire gli USA per capire l’Italia – Edizione italiana a cura di Federico Mioni, Il Mulino, Bologna – € 16,00 (in libreria dal 26 ottobre 2017)