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Così sbocciano gli ecosistemi regionali

Il paradosso di questa crisi, che dal 2008 affligge le economie occidentali, è di aver riaffermato la centralità della manifattura, ristabilendo il primato della produzione dei beni rispetto alla volatilità del mondo finanziario. Nel nostro Paese la riflessione su come realizzare prodotti ad alto valore aggiunto ha portato a sviluppare il concetto di fabbrica digitale in modo sensibilmente diversificato sui singoli territori, con alcune realtà che, per tradizione imprenditoriale e background culturale, si stanno distinguendo in positivo.

Tra queste, la Regione Emilia Romagna ha assunto un orientamento strategico volto a consolidare il cosiddetto “ecosistema regionale dell’innovazione”, un hub che vuole proporsi in modo attrattivo per investimenti, iniziative imprenditoriali e talenti, in grado di promuovere congiuntamente l’innovazione nelle industrie mature e il ricambio imprenditoriale. Con questa amministrazione regionale Federmanager ha appena firmato un protocollo di intesa che punta a far rincontrare le esigenze delle imprese in ambito competitività con le competenze e le risorse dei manager associati.

Il modello, mutuato dalla prima esperienza di partnership siglata nel marzo scorso con la Regione Veneto, prevede che entrambe le parti (Federazione e Amministrazione regionale) realizzino azioni innovative per lo scambio di conoscenze, percorsi formativi, iniziative di avvicinamento tra manager e piccole e medie imprese, anche al fine di diffondere la cultura manageriale lì dove si individua un fabbisogno professionale specifico.

Per la Federazione dei manager si tratta un’occasione per intervenire in un tessuto vivace mettendo a disposizione manager dotati di un bagaglio di competenze che possono essere messe al servizio della collettività. Siamo convinti difatti che lo sviluppo dell’innovazione dei prodotti e dei processi aziendali si realizzi se si condividono gli obiettivi, gli strumenti e le metodologie.

Se è vero che l’industria si trova di fronte a una sfida anzitutto tecnologica, essa richiede la presenza in azienda di adeguate competenze che possano apprezzarne l’aspetto strategico e quindi guidare i vari comparti aziendali nell’adozione e nello sfruttamento delle tecnologie abilitanti.

Non va trascurato il ruolo importante che in questo contesto può essere svolto dalle start up innovative nello sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni da applicare nell’Industria 4.0, oltre a costituire il germoglio dell’industria nazionale del futuro. Anche per queste realtà, proprio per la loro natura di microimprese, la necessità primaria è rappresentata dal poter disporre di figure manageriali che, con il ruolo classicamente definito di mentor, possano guidarle nel percorso di crescita e di sviluppo dell’azienda, del prodotto e del mercato.

Il recente accordo tra Federmanager e Regione Emilia Romagna va proprio nella direzione di aiutare l’innovazione e la crescita delle imprese della Regione, caratterizzate da una forte vocazione all’internazionalizzazione che, per essere sostenuta, necessita di un miglioramento continuo. I vari distretti del ceramico, dell’automotive, della meccanica di precisione, del tessile e del medicale stanno reagendo alla crisi, ma necessitano di un contesto di specializzazione intelligente, fortemente integrato e dinamico.

Questo impegna la Regione, che sta sfruttando bene le opportunità europee reperendo fondi per lo sviluppo: una delle più recenti iniziative di bando regionale ha di fatto finanziato progetti che hanno attratto investitori esteri in regione, riportando qui nuovi insediamenti o consentendo lo sviluppo di quelli già presenti. Le risorse complessivamente stanziate per la politica di sviluppo regionale nell’ambito della Strategia Europa 2020 hanno sfiorato i 500 milioni di euro, di cui ben il 30% è stato destinato all’asse “ricerca e innovazione”.

Ma tutto questo impegna anche Federmanager nel proporre un modello di partnership con le amministrazioni territoriali che, se da un lato rappresenta una incredibile intuizione, dall’altro è solo il primo passo per cambiare in concreto le cose.

 Marco Padovani, Consigliere Federmanager Bologna