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Attori del turismo

Il Pnrr dà ampio spazio al settore turistico, ma devono essere riviste le strategie operative e devono essere introdotti nuovi modelli di gestione del patrimonio culturale italiano

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedica ampio rilievo al settore del turismo, in favore del quale sono previste importanti iniziative di investimento.

Ciò naturalmente per il peso che il settore ha sul sistema economico italiano, ma anche per la sinergia trasversale rispetto ad altre priorità del Piano, come la doppia transizione ecologica e digitale.

Tra gli obiettivi indicati nel Pnrr per il turismo, vi sono quelli di valorizzare i piccoli borghi, favorire la nascita di nuove esperienze turistiche/culturali e bilanciare i flussi turistici in modo sostenibile, evitando il fenomeno dell’overtourism e i danni legati al turismo di massa.

CIDA ritiene quindi che i territori italiani debbano rivedere le loro strategie di offerta turistica, indicando modalità nuove per presentare le proprie risorse naturali, culturali e gastronomiche e innovando infrastrutture e servizi, così da gestire al meglio i flussi turistici.

L’Italia, è bene ricordarlo, è il primo Paese al mondo per siti Unesco (ben 58), ma purtroppo non tutti sono utilizzati al massimo delle loro potenzialità.

CIDA incoraggia quindi l’ideazione di nuovi modelli di gestione del patrimonio culturale italiano. Un utilizzo efficace delle ingenti risorse messe a disposizione dall’Ue può incidere non solo in termini di infrastrutture e interventi nel tessuto urbano, ma anche sotto il profilo dell’introduzione di diverse modalità di organizzazione del lavoro.

L’Italia, è bene ricordarlo, è il primo Paese al mondo per siti Unesco (ben 58), ma purtroppo non tutte le meraviglie che il nostro territorio ospita sono utilizzate al massimo delle loro potenzialità

Per far ciò sarà necessario un pieno coinvolgimento di tutti gli attori del sistema: operatori turistici, istituzioni locali, imprese e cittadinanza. Dovrà instaurarsi un dialogo permanente tra le diverse istanze e sarà altresì necessario avviare metodi nuovi per la destagionalizzazione dei flussi.

Al fine di far decollare le grandi opportunità del turismo in Italia, CIDA propone le seguenti azioni:

• Introdurre negli assessorati regionali o provinciali al turismo la figura del Destination manager, altamente specializzata, che possa lavorare a fianco delle istituzioni politiche riposizionando e valorizzando le destinazioni turistiche sostenibili di ogni zona geografica.

• Affidare al costituendo “Centro di eccellenza per il turismo” il compito di dare consulenza sulle leve di sviluppo, fare il monitoraggio internazionale delle best practice, la formazione sulla cultura dell’eccellenza, la mediazione locale tra stakeholder tramite la figura del Destination manager, la promozione e divulgazione delle esperienze già avviate di questa figura, la certificazione delle destinazioni.

• Promuovere interventi volti a destagionalizzare l’offerta del turismo estivo prolungandola oltre la stagione estiva, fino ad ottobre. Chiedere alle aziende turistiche, che normalmente chiudono l’attività il 15 di settembre, di restare aperte un altro mese e mantenere occupati i lavoratori stagionali, pagando il costo del lavoro in parte con un contributo dello Stato derivante dalla mancata erogazione dei sussidi di disoccupazione, che lo Stato risparmierebbe. I lavoratori conserverebbero il posto di lavoro per un altro periodo e avrebbero un reddito superiore all’indennità di disoccupazione.

• Per la valorizzazione dei siti Unesco partire da un progetto pilota (progetto Heritage Lab di Manageritalia Lombardia in collaborazione con l’universita Iulm), arrivando poi a condividere una serie di proposte di valorizzazione per tutti i siti Unesco italiani.

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