Abbiamo firmato il nuovo Ccnl dei manager industriali a fine luglio, dopo mesi di intensa trattativa tra le delegazioni di Federmanager e di Confindustria. È un rinnovo soddisfacente sia per il merito degli interventi sia per lo spirito che li supporta: per entrambi gli interlocutori è infatti diventato urgente introdurre strumenti che rafforzino la competitività dell’impresa, a partire proprio dalla diffusione di pensiero manageriale.
L’impresa crescerà e si rafforzerà solo attraverso un management competente e adeguato alla sfida digitale. La tecnologia non è più semplicemente il mezzo con cui realizzare gli obiettivi d’impresa, è essa stessa diventata un fattore di produzione. Con questa consapevolezza, dunque, abbiamo costruito un quadro di regole contrattuali che sia di supporto alla dirigenza industriale in un momento di estrema e rapidissima trasformazione dei modelli di business a livello globale.
Ogni parte del testo che regolamenta il rapporto di lavoro manageriale è infatti stata migliorata. Sono stati innalzati i trattamenti retributivi minimi, si è rafforzato il sistema di welfare, dalla sanità alla previdenza, sono stati compiuti decisi passi in avanti sul tema delle politiche attive del lavoro e sull’investimento sulla formazione manageriale quale fulcro per lo sviluppo di carriera. Siamo riusciti perfino a introdurre un articolo sulle pari opportunità, una piccola conquista che potrà sollecitare una crescente presenza femminile in azienda.
Se osservo la gamma di novità su cui siamo riusciti a convergere, alla soddisfazione per l’accordo trovato si aggiunge quella per una rappresentanza vivace che sa reinterpretare il proprio ruolo. Tra i nuovi compiti figura quello di mettere in connessione dialogica e funzionale la relazione tra impresa, società e famiglie. La nuova rappresentanza deve saper coordinare lo sviluppo, facilitare la creazione di network di innovazione, favorire l’incontro tra domanda e offerta di competenze.
Una rappresentanza moderna, inoltre, deve esercitare l’ascolto: il lavoro di ricerca è necessario per capire i trend economici che si riflettono sul lavoro manageriale, come dimostreremo il prossimo 16 ottobre con il convegno 4.Manager dedicato a “Capitale manageriale e strumenti per lo sviluppo”. In quella occasione presenteremo molti numeri sullo stato di salute di imprese e manager. Spiegheremo perché la trasformazione digitale costituisce l’impatto più significativo per gli imprenditori, la maggioranza dei quali ha iniziato a dedicare del tempo formativo personale a questo tema.
Il rinnovo del Ccnl è stato un’ottima prova per innovare la nostra rappresentanza nella sua funzione di intermediazione, di collante, di traduzione e di sperimentazione. La rappresentanza nel mondo 4.0 è più fluida e più aperta che in passato. Ha compreso che l’affermazione dell’interesse di una categoria non è disgiunto da quello generale. E che pertanto, quando si vanno a scrivere le nuove regole, si deve sentire la responsabilità di segnare un passo in avanti per tutto il sistema.