La grande trasformazione in atto nei sistemi produttivi e di conseguenza nel mondo del lavoro non smette di richiedere un particolare impegno ed una grande attenzione sia ai Governi che alle Parti Sociali. In gioco ci sono il concetto stesso di “lavoro” e di “industria” ed i capisaldi di un sistema che hanno retto diritto e relazioni di lavoro dal Novecento ad oggi.
Nell’anno in corso in Fondirigenti abbiamo compiuto un primo passo importante: 20 milioni di Euro assegnati ai migliori progetti presentati da imprese e manager sugli Avvisi 1 e 2 – 2016 dopo una dura selezione che ha fatto emergere una buona qualità complessiva in tutti gli asset innovativi proposti.
Si è trattato del secondo contributo finanziario complessivo maggiore di tutta la storia del Fondo con oltre 2.000 imprese e migliaia di manager coinvolti. Di grande rilievo strategico i quasi 100 piani per manager in cerca di occupazione perché l’occupabilità dei manager significa capitale umano a disposizione delle imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni, la cui grande domanda di formazione rappresenta per noi l’obiettivo prioritario.
Grande successo hanno avuto i temi dell’innovazione organizzativa ed oggi occorre produrre un ulteriore sforzo per il tema cruciale della digitalizzazione, su cui prevediamo di emanare entro la fine dell’anno un Avviso ad hoc.
L’Italia ha bisogno di tornare a crescere, ma deve farlo creando valore per le nostre imprese e i nostri manager. Dobbiamo investire di più e meglio non solo in tecnologie, ma anche e soprattutto nell’innovazione della gestione delle nostre imprese, partendo dalle PMI.
L’obiettivo che ci poniamo, insieme ai nostri soci Confindustria e Federmanager, è di dotare le imprese e i manager di strumenti sempre più in grado di aumentare la loro capacità di competere e di creare nuova occupazione, consapevoli delle comuni responsabilità verso le nuove generazioni.
Il nostro Paese sconta un considerevole ritardo nel processo di digitalizzazione del sistema produttivo. La versione preliminare per la discussione del Piano Nazionale Industria 4.0 predisposto dal Governo prevede quattro direttrici strategiche di intervento con l’obiettivo di colmare i gap entro il 2020: investimenti innovativi, infrastrutture abilitanti, competenze e ricerca, awarness e governance.
Con specifico riferimento al target manageriale per Fondirigenti, le possibili aree strategiche di convergenza con il Piano Nazionale sono riscontrabili nelle iniziative volte alla diffusione della cultura digitale, evidenziandone i vantaggi competitivi e i riflessi finanziari per le imprese, soprattutto per quelle di piccole e medie dimensioni, nonché nella formazione di nuove funzioni specifiche che possano supportare i processi di digitalizzazione.
Lo scenario economico di timida ripresa, non supportata da un sufficiente incremento occupazionale sul fronte manageriale, si connota per un peso rilevante delle innovazioni tecnologiche, con un’enfasi particolare sulla digitalizzazione dei processi e dei prodotti.
Si tratta di promuovere iniziative che possano contribuire, da un lato, a rafforzare i fondamentali delle nostre imprese e dei loro manager sulla digitalizzazione, dall’altro, a costruire un know-how di Fondirigenti sulle principali esigenze formative legate a tali processi.
Ci siamo infine interrogati sulle potenzialità e le prospettive di un collegamento virtuoso tra i temi della digitalizzazione, Industria 4.0 e lo sviluppo delle politiche attive. Riteniamo che in tal senso sia necessario un “patto” con tutti gli attori istituzionali, a partire dalla nuova agenzia nazionale (ANPAL), anche attraverso una progettazione sperimentale da proporre come modello per alleanze ancor più strutturate.
Un possibile tema sul quale confrontarsi fin da subito, è quello di una ricollocazione di manager qualificati per la valorizzazione delle reti d’impresa. Si tratterebbe di partire da un territorio o settore per ricollocare i più qualificati manager 1.0 (settori vecchi) verso i settori del management 4.0 (settori giovani), inserendo nei processi organizzativi e produttivi l’impostazione di Industria 4.0, ora oggetto di un Piano Nazionale ad hoc che dovrebbe essere presentato a breve alle parti sociali.
Fondirigenti può fungere da cabina di regia, promuovendo questo tipo di progetto in collaborazione con i territori interessati per farne un modello replicabile anche in altri settori/territori. In questo modo si accrediterebbe anche come soggetto propositivo nelle politiche attive.
In conclusione, non sembra semplice prevedere come verrà governata la trasformazione in atto dei nostri sistemi produttivi. È certo però che, se il rapporto tra l’attore pubblico e quelli privati continuerà ad essere intenso e costruttivo, ogni mutamento in atto sarà più gestibile e controllabile. Fondirigenti si sta spendendo con tutte le sue forze, in sinergia con i suoi Soci, per essere un attore di questa sfida decisiva.
Carlo Poledrini, Presidente Fondirigenti