“….E’ quindi essenziale prima di tutto capire, poi governare, e infine sfruttare il cambiamento. E ciò è particolarmente importante in un Paese che ha, nel suo settore manifatturiero, uno dei più importanti driver di crescita , di competitività, di occupazione. In questo senso, parlare di Industria 4.0 significa mettere a sistema, amplificandole, e integrandole, un serie di misure e di linee politiche che questo Governo ha identificato come qualificanti: la promozione e il sostegno alle imprese che innovano, che si internazionalizzano, che trovano nella flessibilità e nella reattività la propria cifra produttiva”. (Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico, in audizione presso la Camera dei Deputati, 15 giugno 2016)
Raccogliere la sfida di industry 4.0 significa innanzitutto raccogliere la sfida della innovazione. Identificare la missione, il ruolo e le competenze del Manager per la Innovazione è stato uno dei primi passi compiuti da Federmanager per cogliere le opportunità di sviluppo aperte dalla cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale. La Federazione ha infatti deciso di adeguare il suo Servizio di Certificazione delle competenze manageriali con questo nuovo profilo, che si aggiunge alle figure già certificate del Temporary Manager, del Manager di Rete e del Manager per l’internazionalizzazione/Export.
Questa figura sarà già certificabile da fine anno, ponendo Federmanager e il suo modello, protetto dal copyright a livello europeo, al primo posto in Italia nel mercato della certificazione delle competenze manageriali.
L’Innovation Manager è certamente una figura complessa, che deve avere competenze sia di processo sia di organizzazione aziendale e tecnologiche. Deve assicurare la gestione delle attività di un’impresa inerenti processi di innovazione del business, in termini di processi organizzativi, prodotti/servizi e pensiero manageriale, stimolando la ricerca di soluzioni legate alla digital transformation e favorendo culturalmente l’introduzione e il consolidamento di idee innovative in azienda.
Per realizzare un vantaggio competitivo sul mercato, con la conseguente crescita del business, ogni impresa deve necessariamente coltivare uno sviluppo culturale e la diffusione di un pensiero innovativo che orienti un costante cambiamento dei meccanismi di comunicazione interna, favorisca la sistematica emersione di nuove idee e soluzioni, generi in definitiva un migliore coinvolgimento e una più efficace interazione organizzativa.
Il raggiungimento di questi obiettivi è possibile solo garantendo, in collaborazione con le diverse funzioni aziendali, l’assunzione di una strategia di pianificazione e progettazione che comprenda l’analisi dei trend, il benchmarking, l’anticipazione degli scenari competitivi aziendali, l’analisi macroeconomica, della competizione, degli aspetti legali e tecnologici, e dei modelli di business.
In questo percorso, è indispensabile che la contaminazione culturale e organizzativa in termini di digital transformation, sia sul piano strategico sia operativo, sia affidata a manager esperti e appositamente formati a livello tecnico e professionale.
L’Innovation Manager si pone pertanto come figura chiave: un leader capace di coltivare le idee, segmentarle e trasformarle in opportunità di business, gestendo gli impatti organizzativi relativi al processo di innovazione individuato e generando consapevolezza e coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali interessate.
Nell’ambito del Modello di Certificazione, che vede nella Norma UNI 11369 la base concettuale e nella società RINA l’ente certificatore, Federmanager ha identificato alcune competenze professionali e le ha declinate.
Le competenze essenziali sono rappresentate dalla competenza di analisi e ridefinizione della relazione del sistema organizzativo con l’ambiente esterno di riferimento (mission, vision, strategia) e dalla competenza di apertura al cambiamento e innovazione di approcci di lavoro e di metodologie organizzative e operative.
Si definiscono competenze qualificanti quelle inerenti all’analisi ed elaborazione dei problemi (incluse diagnosi e soluzione); la competenza di utilizzo e trasferimento di conoscenze, metodologie e tecniche; quelle relative al senso economico, alla valorizzazione e all’ottimizzazione delle risorse a disposizione (umane, economiche, tecniche, di tempo, ecc.).
Infine, dato il particolare ruolo che l’Innovation Manager svolge nell’impresa che transita verso il paradigma Industria 4.0, sono state individuate delle competenze specialistiche di digital transformation che, almeno in parte, devono essere possedute dal candidato (Internet of Things, Cyber Physical Systems; Big Data; Cloud Computing).
La valutazione del livello di possesso delle competenze sopra elencate, e quindi il conseguimento o meno della certificazione, viene svolta attraverso il processo definito nel “Disciplinare Federmanager”, che prevede sia valutazioni documentali sia un assessment online e in presenza sulla cui base i professionisti RINA misurano conoscenze, esperienze e abilità personali del candidato in riferimento alle diverse aree di competenze ricercate.
Chi fosse interessato a intraprendere questo percorso può rivolgersi alle sedi territoriali di Federmanager, che forniscono tutti i chiarimenti necessari e supporto nel processo di richiesta e di verifica dei requisiti di accesso, propedeutici alla valutazione tramite RINA.
Ma oltre a questo strumento, Federmanager ha predisposto tramite le sue società di scopo, Federmanager Academy e CDi Manager, rispettivamente percorsi formativi e un canale di raccordo con il mercato delle PMI, che rappresentano il target principale delle misure di innovazione delineate dal governo.
Academy e CDi, nello specifico, hanno già collaborato per organizzare e tenere corsi per dirigenti inoccupati, finanziati con i voucher Fondirigenti, sull’approccio al Temporary Management. Tale esperienza, che ha ottenuto un riscontro ampiamente positivo da parte dei manager interessati (oltre l’80% ha espresso un giudizio positivo sui corsi frequentati), ha contribuito a consolidare la percezione di un nuovo mondo del lavoro, fatto di discontinuità, incertezza ma anche opportunità, cui l’approccio del Temporary Management risponde.
Su questa scia, la certificazione dell’Innovation Manager introdotta da Federmanager si pone come conferma di un metodo di intervento proattivo e come linea di sviluppo per manager e aziende orientati a porsi in modo competitivo su un mercato globale in rapido mutamento.
Ettore Cambise, Presidente CDi Manager
Coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Certificazione delle Competenze