L’Italia è uno dei Paesi membri fondatori dell’Unione europea, attore da sempre centrale nel policy making comunitario. Negli anni, il sempre crescente ruolo di Bruxelles e l’ampliamento dei poteri dell’Unione europea hanno imposto agli Stati membri di strutturarsi con una “high level burocracy” nelle sedi comunitarie per seguire ed influenzare il dibattito politico e i processi legislativi.Le procedure di codecisione, che vedono coinvolte la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio, sono alla base dei processi di adozione della normativa che ogni Stato membro, dopo l’approvazione in Europa, dovrà trasporre a livello nazionale. Il 70 per cento della normativa nazionale discende ormai dalle decisioni che vengono prese a Bruxelles e direttive e regolamenti europei sono diventati negli anni i dossier più importanti da trasporre nel nostro ordinamento grazie alla Legge di delegazione europea. È dunque fondamentale, per ciascun Stato membro, e per il nostro Paese in primis, avere chiari i dossier prioritari per la presidenza di turno che guiderà il semestre, in modo da poter trasmettere a Bruxelles le posizioni nazionali più conformi agli interessi del sistema – Paese Italia.
Il 70% della normativa nazionale discende dalle decisioni prese a Bruxelles. Direttive e regolamenti europei sono diventati i dossier più importanti da trasporre nel nostro ordinamento
Per un’energia sostenibile
Guardando ai prossimi mesi, sono molteplici le partite che si giocheranno in Europa nei vari settori industriali. Tra questi, in particolare, quello della riforma del mercato elettrico. La Commissione europea ha proposto di riformare l’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’Ue con l’obiettivo di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e ridurre la dipendenza delle bollette dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili. La riforma proposta prevede la revisione di diversi atti legislativi dell’Ue, in particolare il regolamento e la direttiva sull’energia elettrica. Al contempo, introduce misure tese a incentivare i contratti a più lungo termine con produttori di energia non fossile e ad apportare al sistema soluzioni flessibili più pulite in concorrenza con il gas, come la gestione della domanda e lo stoccaggio. La creazione di un sistema energetico basato sulle rinnovabili sarà fondamentale non solo per ridurre le bollette dei consumatori, ma anche ai fini di un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente per l’Ue, e punta a consentire all’industria europea di rifornirsi di energia elettrica da fonti rinnovabili non fossili a prezzi accessibili. Per conseguire gli obiettivi in materia di energia e clima, l’Unione europea dovrà triplicare la diffusione delle rinnovabili entro la fine del decennio. Il pacchetto proposto dalla Commissione, infatti, consiste in due regolamenti, uno riguardante il mercato dell’energia all’ingrosso e l’altro volto a migliorare la struttura del mercato Ue dell’energia elettrica.
Per conseguire gli obiettivi in materia di energia e clima, l’Unione europea dovrà triplicare la diffusione delle rinnovabili entro la fine del decennio
Dalle norme europee sugli imballaggi al Net Zero Industry Act
Altra partita fondamentale che si gioca a Bruxelles è la riforma delle norme europee in materia di imballaggi e rifiuti da imballaggio. La proposta ha un potenziale di impatto dirompente per diversi settori dell’industria del nostro Paese. Il progetto di regolamento punta a un sostanziale cambio di rotta con una decisa promozione del sistema del riuso a discapito del riciclo, nel quale l’Italia è una vera eccellenza.
Gli imballaggi sono tra i principali prodotti ad impiegare materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzate nell’Ue sono infatti destinati agli imballaggi. Le nuove norme intendono mettere fine a questa tendenza e garantiranno opzioni di imballaggio riutilizzabili, elimineranno gli imballaggi superflui, limiteranno gli imballaggi eccessivi e determineranno etichette chiare a sostegno di un corretto riciclaggio. Più sfidante si presenta questa proposta per l’industria, in quanto per i rifiuti di imballaggio, si mira a promuovere il riutilizzo e la ricarica e rendere tutti gli imballaggi riciclabili entro il 2030.
Altro dossier di fondamentale importanza attualmente in discussione a Bruxelles è il Net Zero Industry Act. Presentato lo scorso marzo, il testo è stato pensato come strumento per aumentare la produzione di tecnologie pulite nell’Ue e garantire che l’Unione sia ben attrezzata per la transizione verso l’energia pulita. Insieme alla proposta di una legge europea sulle materie prime critiche e alla riforma dell’assetto del mercato dell’elettricità, la legge sull’industria a zero emissioni mira a definire un quadro europeo chiaro per ridurre la dipendenza dell’Ue da importazioni altamente concentrate. Attingendo alle lezioni apprese dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e dalla crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, questo contribuirà ad aumentare la resilienza delle catene di approvvigionamento di energia pulita in Europa.
Il Pacchetto bancario e la riforma del patto di stabilità e crescita
In uno stato più avanzato si trovano i lavori legislativi sul Pacchetto bancario. Presentato a ottobre 2021, il pacchetto si compone di una proposta di direttiva e una proposta di regolamento che vanno a modificare le principali norme bancarie dell’Ue. Obiettivo annunciato di queste nuove disposizioni è quello di garantire che le banche dell’Ue diventino più resistenti a potenziali shock economici futuri, contribuendo al contempo alla ripresa dell’Europa dalla pandemia Covid-19 e alla transizione verso la neutralità climatica.
Infine, lo scorso 26 aprile la Commissione europea ha presentato la sua tanto attesa proposta per attuare la riforma delle norme di governance economica dell’Ue, la cosiddetta riforma del patto di stabilità e crescita. Con questo pacchetto Bruxelles mira a rafforzare la sostenibilità del debito pubblico e promuovere crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso riforme e investimenti. Le nuove regole mirano ad agevolare le riforme e gli investimenti necessari e a ridurre gli elevati indici di debito pubblico in modo realistico, graduale e sostenuto. Maggiore titolarità nazionale con piani di medio termine completi, basati su regole comuni dell’Ue. Regole più semplici che tengano conto delle diverse sfide fiscali e facilitazione ad attuare importanti misure di riforma e investimento.
Il prossimo 1° luglio inizierà la Presidenza spagnola del Consiglio, si tratterà dell’ultimo periodo utile per chiudere rilevanti dossier legislativi prima dell’inizio del periodo elettorale. Alla luce di questo cambio, il presidio delle istituzioni europee da parte del Governo italiano dovrà essere parte integrante della strategia del Governo, e quanto più Roma sarà in grado di pesare sui singoli dossier tanto più il peso di un Paese fondatore come l’Italia sarà dirimente nell’agone politico europeo.