In passato si trattava di connettere tra loro persone. Nel nuovo Millennio, con l’arrivo sul mercato di smartphone e tablet, si connettono sistemi complessi. Per l’Italia, il nodo resta la capacità di banda e di rete che si riuscirà ad assicurare. Ne abbiamo parlato con Massimo Angelini, Direttore PR Internal & External Communication di Wind Tre, uno degli operatori più attivi sul mercato italiano del 5G.
Dottor Angelini, a suo avviso, come si risolve il tema dell’infrastruttura? Cosa deve fare il soggetto pubblico? Cosa i privati?
L’investimento nell’ultra broadband è oggi un fatto importante nel nostro Paese. Gli operatori telco da un lato e la spinta dei soggetti pubblici dall’altro hanno, infatti, rimesso al centro dello sviluppo dell’economia italiana gli obiettivi dell’Agenda Digitale.
In questo quadro, sono fondamentali le partnership pubbliche-private (ne è un esempio la nostra collaborazione con Open Fiber) per poter assicurare all’Italia la sostenibilità di nuovi ecosistemi e per soddisfare le crescenti esigenze in tema di connessione di rete. La collaborazione tra soggetti pubblici e privati, come ha espresso in diverse occasioni il nostro CEO, Jeffrey Hedberg, consentirà di accelerare il processo di digitalizzazione della nostra economia, rendendo istituzioni, imprese e cittadini i veri protagonisti della digital transformation.
Quali sono le soluzioni di intelligence di rete pensate da Wind Tre per chi vuole raggiungere il successo commerciale nell’era del 5G? Cosa è importante fare per includere nel processo di trasformazione digitale le piccole e le micro aziende italiane?
Il percorso verso il 5G intrapreso da Wind Tre prevede la completa trasformazione delle proprie reti e la sperimentazione di nuovi ecosistemi. Questo processo per la nostra azienda è partito con il consolidamento delle reti, ossia integrando il network di Wind e quello di Tre in un’unica nuova infrastruttura, caratterizzata da performance nettamente superiori, grazie anche alla sostituzione di tutti gli apparati radio con quelli di nuovissima generazione, già pronti per l’espansione al 5G.
Abbiamo avviato, inoltre, anche la trasformazione della piattaforma di core network in un’architettura virtualizzata in cloud, che permetterà una maggiore flessibilità e personalizzazione dei servizi. In questo modo, le aziende clienti di Wind Tre, comprese le Pmi, potranno ridurre gli investimenti in infrastrutture di ICT e accelerare la loro trasformazione digitale.
Si potranno “virtualizzare” e “automatizzare” gran parte dei sistemi aziendali, con costi decisamente minori e con un incremento dell’efficienza e della velocità. E’ una straordinaria opportunità che molte imprese stanno già cogliendo, attraverso la ‘dematerializzazione’ delle proprie attività, affidandosi ai nostri sistemi di rete.
Quali sono gli obiettivi delle vostre ricerche e quali le prospettive, anche di investimento, che si stanno aprendo nell’ambito dello sviluppo delle reti 5G?
Le nostre ricerche dicono che in futuro le comunicazioni si evolveranno fino ad arrivare a quelle tra macchina e macchina. Queste ultime, in particolare, saranno migliaia di volte superiori alle tradizionali e permetteranno un livello di automatismo mai visto prima. Wind Tre ha previsto un investimento in infrastrutture digitali di circa 6 miliardi di euro, nei prossimi 5 anni, per il completo rinnovamento della rete e delle piattaforme IT.
Nel frattempo si è aggiudicata, insieme ad Open Fiber, il bando del ministero dello Sviluppo economico per la sperimentazione del 5G a L’Aquila e a Prato. Potremo così “testare” use case di ultima generazione, con servizi (dall’e-health al controllo flussi traffico e all’e-mobility) che rivoluzioneranno il rapporto tra i cittadini e istituzioni, ridisegnando il funzionamento delle nostre città. Perché al centro di questo processo ci sono i servizi e non soltanto la tecnologia.
Oggi infatti siamo a un passo dalla cosiddetta Giga Society. Dalle smart cities all’IoT, passando per tutta l’industria 4.0, qual è la sfida più grande per un operatore come Wind Tre? E quanto conteranno i processi di open innovation per accelerare lo sviluppo di nuove soluzioni digitali?
Il forte impulso dato dall’innovazione tecnologica e sostenuto da importanti investimenti nel digitale potrà contribuire in modo decisivo alla crescita di efficienza e produttività per le imprese, cambiando qualità e stile di vita dei cittadini che avranno a disposizione infrastrutture sempre più intelligenti e servizi “su misura”.
E gli ambiti sono numerosi: parliamo di smart home, smart health, smart energy, smart mobility, smart security & safety, smart environment e, più in generale, di nuovi ecosistemi di servizi dove le persone potranno interagire con una tecnologia “friendly”, anche grazie al grande contributo dell’intelligenza artificiale, della realtà virtuale e della robotica.
In questo processo di trasformazione, il valore, la qualità e il time to market dei nuovi servizi digitali potranno far leva sull’adozione di modelli di collaborazione partecipativa tra aziende, startup, enti di ricerca, università e Pubblica Amministrazione.
E qui diventa protagonista una squadra, che accomuna persone con storie, competenze e tradizioni differenti, ma con un obiettivo unico: progettare e realizzare una nuova generazione di soluzioni distintive che siano utili, semplici e innovative. Per noi di Wind Tre questa è la sfida: guardare al mercato e ai clienti con occhi diversi, pronti a migliorare la qualità della vita delle persone.