Questa rivista è il vostro “posto terzo”. Non è il posto di lavoro, non è la famiglia. È un luogo intermedio in cui si esprime una comunità di vicini. Esperienze e ideali possono esercitare qui tanto il senso di appartenenza quanto l’apertura al diverso. Questo incoraggia la virtù politica, facendo del “posto terzo” uno spazio di riflessione.
Mutuando le illuminanti considerazioni di Christofer Lasch, nel suo “La rivolta delle élite”, presentiamo oggi un mensile che ha cambiato veste. Dietro al rinnovamento grafico, si apre una nuova prospettiva sul mondo del management.
Una comunità – termine sempre più controverso – che si associa non perché incline a riconoscersi vicendevolmente nei tratti comuni, bensì perché curiosa, aperta e determinata ad allargare la propria visione.
Cambiare d’abito è un po’ come cambiare umore. È questo umore mutevole che riflette il coacervo di identità che una volta avremmo facilmente tratteggiato nel nome dell’élite, o della classe dirigente. Faremmo un grave errore a pensare che oggi, nella società liquida di Bauman, il manager abbia dalla sua un inattaccabile codice valoriale condiviso e inossidabili abitudini di vita in cui riconoscere i propri simili. Tutto è molto più complesso e, a nostro avviso, è molto più avvertito di quanto si immagini il bisogno di ritrovare luoghi di conversazione.
Pertanto, questa rivista potrà diventare il vostro luogo di conversazione.
Sarà il mensile dei manager nella misura in cui potrà essere fonte di relazione, di riflessione e di frequentazione dei propri “vicini di casa”.
Non parleremo di Federmanager, come tradizionalmente si comporterebbe un valido house organ. Daremo piuttosto voce ai manager, alle loro storie e a quelle di chi ha a cuore le sorti del Paese e, ci proponiamo, a quelle del Pianeta.
Affronteremo temi di attualità per stare nel mondo, cercando di superare il particolarismo italiano e di esprimere un interesse verso l’ordine globale della realtà.
Questa rivista potrà diventare il vostro luogo di conversazione. Sarà fonte di relazione, di riflessione e di frequentazione tra “vicini di casa”.
Sarebbe un peccato non raccontare le attività e progetti che nascono in casa Federmanager. Ma non sarà mai utile farlo se non costruendo un percorso sociale e politico che dall’impresa arriva fino alla sfera collettiva di credenze, obiettivi e valori che superano i confini di quello che normalmente si propone un Organismo di rappresentanza.
Poiché abbiamo immaginato un luogo di conversazione, abbiamo scelto di realizzare un mensile web, scritto in ottica Seo, indicizzato, aperto alla condivisione sui social network e al dibattito nella Rete. Lo presentiamo nel suo tratto grafico semplice e intuitivo, adatto alla lettura da mobile, coerente con lo sviluppo della tecnologia.
Ci siamo convinti che chiunque possa trovare interesse a leggere Progetto Manager. Per questo abbiamo individuato come nostro target di riferimento non soltanto i manager associati, ma una collettività allargata che può crescere giorno dopo giorno attraverso la semplice iscrizione alla newsletter dal sito.
Nulla di quanto presentiamo nasce dal proposito di pochi. Alla fine dell’anno scorso abbiamo interpellato direttamente i lettori: immaginate di poter cambiare, abbiamo chiesto, cosa leggereste e di cosa discutereste?
Siamo quindi partiti dalle vostre risposte e ci abbiamo impiegato un anno di lavoro prima di confezionare la nuova rivista che abbiamo inaugurato con il numero di ottobre 2018 consapevoli di star muovendo un piccolo passo e che altri, più importanti, ne dovranno seguire.
Le sorti di questo vostro, nostro “posto terzo” sono connesse al contributo di tutti. I cittadini, sosteneva Tocqueville, “si frequentano in gran numero, si parlano, si intendono e si infiammano insieme per ogni specie di impresa”…così essi “imparano ad assoggettare la loro volontà a quella di tutti gli altri e a subordinare i loro sforzi all’azione comune”.
Leggeteci, scriveteci e, conversando, divertitevi. Facciamo di questo mensile l’ambiente conviviale in cui ritrovarsi, un ambiente spalancato su una prospettiva più vasta che rafforza la nostra azione comune.