1960

Pa, rotta verso la modernizzazione

Superare le criticità burocratiche e le inefficienze organizzative: un imperativo d’obbligo per accompagnare le amministrazioni pubbliche nel tempo dell’innovazione

In merito all’efficienza e alla qualità dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni nel nostro Paese, non bisogna cedere a valutazioni basate su approcci superficiali e confusi.

Uno Stato moderno non deve infatti eliminare la “burocrazia”, intesa come insieme di risorse organizzative, finanziarie e umane (e non come definizione-simbolo di intralci normativi e procedurali che si parano davanti a cittadini e imprese).

Deve certamente regolarla e organizzarla bene, in modo da rimuovere le cause che rendono la macchina amministrativa inefficiente e carente rispetto ai diritti della collettività.

Sul punto sono certamente importanti gli interventi ricompresi nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che dovrebbero trovare tutti piena attuazione, ma CIDA ritiene sia urgente andare ancora oltre.

Uno Stato moderno deve certamente regolare e organizzare bene la Pubblica amministrazione, in modo da rimuovere le cause che la rendono inefficiente e carente rispetto ai diritti della collettività

La Confederazione auspica che si proceda con una serie di riforme strutturali della governance generale delle pubbliche amministrazioni, sia per i livelli centrali sia per i livelli territoriali.

CIDA chiede, ad esempio, che vi sia un controllo parlamentare sistematico sull’operato delle Pa e sull’esito delle politiche pubbliche, oltre a schemi equilibrati di autonomia territoriale e relazioni fra amministrazioni statali e locali. Più spazio, inoltre, al merito e alla presenza di alte professionalità retribuite a livelli concorrenziali con il mercato privato e una maggiore osmosi pubblico/privato per gestire al meglio l’ampio panorama di risorse a disposizione del Pnrr.

Per questi e altri obiettivi, la Confederazioni propone le seguenti azioni:

• Conseguire gli obiettivi di riforma delle pubbliche amministrazioni previsti dal Pnrr.

• Istituire una struttura di verifica e controllo delle pubbliche amministrazioni e dell’attuazione delle politiche pubbliche, a disposizione del Parlamento sul modello del Government Accountability Office statunitense.

• Abbandonare le auto valutazioni e l’autoreferenzialità oggi dominante, istituendo un’autorità indipendente dalla politica che, da un lato, regoli e coordini gli aspetti cardine del funzionamento delle amministrazioni, primo fra tutti la gestione del personale, dall’altro introduca la prassi della valutazione esterna dell’operato delle pubbliche amministrazioni.

• Disporre di una dirigenza non precaria e asservita alla politica, ma capace di operare e decidere in autonomia secondo il principio costituzionale dell’imparzialità.

• Definire meglio i ruoli della politica, della burocrazia e del sindacato in un equilibrato sistema di pesi e contrappesi, in modo che nessuno di questi soggetti travalichi le funzioni e i poteri che sono loro propri.

• Ricostruire completamente e arricchire il quadro delle alte professionalità operante nella burocrazia italiana – oggi carente in molti settori – con individualità giovani e ben pagate in grado di gestire processi complessi.

• Instaurare il criterio del merito nel lavoro pubblico, premiando e valorizzando in termini di carriera gli eccellenti, punendo i pessimi e riconoscendo in termini economici il valore dell’esperienza ai tanti che lavorano diligentemente.

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