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Le case dei desideri

Engel & Völkers consolida la sua presenza nel Mezzogiorno: non solo destinazioni turistiche, il mercato immobiliare si muove anche nelle città.

Muhannad Al Salhi, Ceo di Engel & Völkers Italia

Cresce il mercato immobiliare nel Sud Italia, e non solo nelle più note destinazioni turistiche, ma anche in grandi città come Bari, Palermo e Napoli. È quanto emerge dai dati di Engel & Völkers che certificano come il Mezzogiorno, complice la riqualificazione di molte città del Sud, i prezzi più accessibili rispetto alla media nazionale e il nuovo posizionamento internazionale della regione, si stia trasformando in un’area fortemente attrattiva per gli investitori nazionali e internazionali.

«Engel & Völkers sta investendo da anni nel Sud Italia, perché siamo convinti delle grandi potenzialità di quest’area» commenta Muhannad Al Salhi, Ceo di Engel & Völkers Italia. «Nel corso del tempo, abbiamo consolidato la nostra presenza in Puglia, Campania e Sicilia: abbiamo appena aperto uno shop a Lecce, a breve arriveremo a Bari e presidiamo anche le più importanti destinazioni turistiche, come ad esempio la Costiera Amalfitana, Capri e Taormina. La scelta di essere presenti su questi territori è legata a una precisa visione strategica del Gruppo in Italia, che mira a cogliere le opportunità di crescita e sviluppo di questi mercati».

Da Nord a Sud, partendo dalla Campania, Capri è l’isola dove si registrano i prezzi più alti di tutto il Mezzogiorno: le abitazioni nel segmento del pregio, infatti, toccano picchi fino a 13mila euro/mq. La clientela risulta italiana solo per il 50%: la restante metà si compone di americani (25-30%) ed europei, che acquistano proprietà prevalentemente a uso investimento. Nella vicina Napoli, cresce la domanda per abitazioni da impiegare a reddito, e per le abitazioni in ottimo stato nelle zone di pregio, secondo i dati dell’Osservatorio immobiliare Nomisma, i prezzi sono cresciuti del 3,7% su base annua.

Scendendo in Puglia, forte quest’anno di un rinnovato posizionamento internazionale legato al G7, il mercato immobiliare risulta influenzato dalle iniziative proposte e incentivate dalla regione a favore del settore turistico: nello specifico, si tratta dei PIA e MiniPIA, i “Pacchetti Integrati di Agevolazioni” a fondo perduto dedicati alle imprese che intendono ammodernare e ampliare le proprie strutture ricettive o realizzare iniziative mirate alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale e artistico.

Leggermente differenti le dinamiche nelle due principali città della regione: a Lecce si segnala una crescita delle vendite di intere proprietà storiche, che vengono acquistate nel 95% da stranieri e destinate nel 70% dei casi a uso ricettivo, mentre a Bari predomina ancora il mercato della prima casa, anche se negli ultimi cinque anni sono cresciute le compravendite a uso investimento, complice l’incremento dei flussi turistici.

Bassissima, nel capoluogo pugliese, la percentuale di clientela straniera, che si attesta al 2-3% del totale, mentre tiene il mercato del pregio, che secondo dati Nomisma segna quotazioni in crescita dello 0,4%.

In Sicilia, invece, si mantiene complessivamente un buon equilibrio tra acquisti prima casa, richiesti soprattutto nelle grandi città, e a uso investimento o seconda casa, tipici delle zone costiere. San Vito lo Capo rimane una meta molto popolare, oltre a rappresentare una scelta più sicura per le compravendite a uso investimento. Favignana e Pantelleria si rivolgono invece a una clientela più di nicchia e condividono con le altre isole il limite logistico di non essere facilmente raggiungibili per coloro che non risiedono in Sicilia.

Forte la trasformazione in chiave turistica che sta registrando Palermo: la domanda sempre crescente di affitti brevi rende profittevole, con rendimenti anche a doppia cifra, l’investimento in abitazioni a uso case vacanze e sta profondamente trasformando il centro storico. Le zone del pregio segnano, secondo l’Istituto Nomisma, un incremento delle quotazioni per case in ottimo stato pari allo 0,2%.

Da Nord a Sud, partendo dalla Campania, Capri è l’isola dove si registrano i prezzi più alti di tutto il Mezzogiorno: le abitazioni nel segmento del pregio, infatti, toccano picchi fino a 13mila euro/mq

Centrale anche la città di Ragusa: se all’interno dell’area urbana si registra una clientela prevalentemente italiana, gli stranieri guardano con interesse al quartiere Ibla. Nell’hinterland della città siciliana, le percentuali si ribaltano e gli acquirenti stranieri schizzano al 75% del totale.

Nella zona “top” di Siracusa, ossia tra Ortigia e Corso Umberto, i prezzi sono in aumento e prevale il mercato delle seconde case, in maggioranza acquistate da italiani. Nelle zone di medio livello, invece, le quotazioni rimangono stabili e si investe principalmente in prime case: solo il 10% del mercato è composto da investitori che preferiscono prezzi più accessibili rispetto a quelli che dominano a Ortigia.

Forte la trasformazione in chiave turistica che sta registrando Palermo: la domanda sempre crescente di affitti brevi rende profittevole, con rendimenti anche a doppia cifra, l’investimento in abitazioni a uso case vacanze

In chiusura, la città di Noto: nelle zone “top” del centro storico le quotazioni oscillano tra i 2 e i 3mila euro/mq, mentre in campagna raddoppiano, salendo fino a 5mila euro/mq. Se in città gli acquirenti sono per l’80% italiani che investono in seconde case, nel circondario gli stranieri salgono al 40%. A San Lorenzo, Vendicari, Marzamemi e Portopalo, in zona mare, i prezzi sono compresi tra 2 e i 4mila euro/mq perché i lotti sono più piccoli e confinano, a differenza di quanto accade in campagna, con altre abitazioni, impedendo eventuali ulteriori costruzioni accessorie.

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