Da sinistra: Irene Sorani, Rita Forsi, Selene Giupponi, Giorgia Pontetti, Domitilla Benigni, Costanza Matteuzzi
La sempre maggiore interconnessione del cyberspazio sta comportando un crescente intreccio tra mondo digitale e fisico, esponendo cittadini, imprese e Stati a nuovi rischi come gli attacchi informatici.
L’ampia diffusione delle tecnologie digitali nelle nostre vite ha innalzato il costo e l’impatto degli attacchi informatici, rendendo la sicurezza informatica una priorità cruciale volta a garantire la sicurezza e la stabilità delle nostre attività digitali, della società nel suo complesso e delle nazioni. Senza una robusta difesa informatica, i diversi assets divengono vulnerabili a una vasta gamma di minacce che possono arrivare a compromettere la stessa sicurezza nazionale. A livello di business, vi è poi il rischio che vengano compromessi i dati sensibili delle imprese, nonché la loro reputazione e la continuità operativa.
Le Pmi sono particolarmente esposte a questi rischi perché spesso non sono dotate delle risorse e competenze sufficienti in materia di sicurezza informatica per far fronte alle minacce informatiche, divenendo vulnerabili ad esse. Pertanto, investire in soluzioni e pratiche di sicurezza diventa cruciale per proteggere i dati e garantire la sostenibilità delle attività aziendali.
Il costante aumento delle minacce cibernetiche sta determinando una crescente domanda di professionisti qualificati nel settore, rendendo la cybersecurity un campo stimolante per intraprendere una carriera. Il settore sta infatti registrando una crescita esponenziale, sproporzionata rispetto alla capacità reale del mercato di fornire forza lavoro.
Le competenze specializzate risultano essenziali per prevenire, individuare e rispondere alle minacce alla sicurezza. Le imprese devono investire nella formazione e nell’aggiornamento del personale, garantendo l’acquisizione delle competenze necessarie per proteggere efficacemente le risorse digitali delle aziende. In questo contesto, il valore del personale qualificato diventa fondamentale per la sicurezza e la prosperità delle imprese italiane.
Purtroppo, però l’aumento nella richiesta di competenze non corrisponde in assoluto all’offerta disponibile nel mondo del lavoro e inoltre, nel quadro di questa generale difficoltà a reperire le competenze necessarie, si riscontra un ulteriore ambito di assenza femminile nella rivoluzione digitale in corso. Molteplici statistiche mettono in evidenza un gender gap significativo, in particolare nel settore Ict. In Italia, la disparità raggiunge l’apice nelle aree di cloud computing, ingegneria dei dati e intelligenza artificiale. E nel cyber la percentuale rimane ancora molto bassa, con una media di un lavoratore su dieci donna.
Ben consapevoli della gravità sistemica di questo problema abbiamo dato vita a delle iniziative per l’inclusione delle donne nella cybersecurity. Questo slancio ha motivato la costituzione della Fondazione europea Women4Cyber, nata nel 2019 in seno a Ecso – European Cyber Security Organization –, con attualmente 27 capitoli nazionali in Europa ed ancora in fase di espansione. Suo obiettivo è contribuire a ridurre il divario di genere dei professionisti della cybersecurity, concentrandosi sulla sfida agli stereotipi di genere, sulla promozione e sviluppo di competenze digitali e cyber tecniche e la riqualificazione di professioni tradizionali, ivi comprese quelle di taglio umanistico (giuridiche, economiche, linguistiche) di crescente applicazione nel settore cyber.
Molteplici statistiche mettono in evidenza un gender gap significativo, in particolare nel settore Ict. In Italia, la disparità raggiunge l’apice nelle aree di cloud computing, ingegneria dei dati e intelligenza artificiale
In Italia abbiamo voluto dare un segnale nazionale forte costituendo il capitolo italiano di Women4Cyber, iniziativa che vede accanto a me, che ne sono Presidente, Rita Forsi (Vicepresidente e Direttore del Comitato tecnico scientifico), Selene Giupponi (Segretario generale), Giorgia Pontetti, Costanza Matteuzzi e Irene Sorani (membri del board). La mission di questa iniziativa ha motivato grandi personalità a darci il loro sostegno: la Professoressa Paola Severino in qualità di Presidente onorario, e altri illustri soci onorari tra i quali ricordo il Prefetto Frattasi e la Dottoressa Ciardi, rispettivamente Direttore e Vice direttore dell’Acn, Ivano Gabrielli, Direttore della Polizia postale e con loro davvero tanti altri. È stato poi istituito, in seno a Women4Cyber Italia, un Comitato tecnico scientifico, cui hanno aderito prestigiose personalità provenienti da università, pubblica amministrazione, aziende e settori specialistici e che ha promosso accordi di collaborazione tecnico-scientifica e per l’incremento della consapevolezza delle opportunità presentate all’universo femminile dal mondo cyber con le Università Luiss, Campus Biomedico e Università di Pisa.
L’associazione, con i suoi membri, partecipa e patrocina eventi, webinar e conferenze in collaborazione con università, enti e imprese per sensibilizzare sui temi della trasformazione digitale, della ricerca e dell’innovazione, della cybersecurity e ovviamente dell’inclusione femminile in questi processi. Si impegna in programmi di mentorship, attività sui media e conversazioni con importanti role model.
Tutto ciò mira ad evidenziare come l’azione di Women4Cyber Italia parta dalla volontà di mettere in luce la necessità di un contributo attivo delle donne al settore. Queste ultime possono contribuire in modo sistematico a colmare il divario delle competenze, con un apporto diversificato di talenti e competenze, a beneficio dell’innovazione.
Questo processo deve essere accompagnato da un cambiamento culturale che contribuisca a superare radicati pregiudizi, in nome di una maggiore uguaglianza di genere. Su questi presupposti desideriamo contribuire all’edificazione di un mondo digitale, sostenibile ed inclusivo per il bene del sistema Paese.
Women4Cyber Italia mira a creare un ambiente in cui le donne possano contribuire pienamente alle sfide e alle opportunità del settore, migliorando così la sicurezza cibernetica globale
Promuovere l’inclusione delle donne nella cybersecurity richiede un impegno duraturo da parte degli attori coinvolti. Per potenziare le sinergie nell’ecosistema della cybersecurity e promuovere una maggiore inclusione delle donne, è essenziale adottare un approccio olistico che coinvolga diversi attori e implementi una serie di strategie coordinate, potenziando il partenariato pubblico-privato. Questo approccio, rispecchiato nel modus operandi di Women4Cyber Italia, mira a creare un ambiente in cui le donne possano contribuire pienamente alle sfide e alle opportunità del settore, migliorando così la sicurezza cibernetica globale.
Per questo motivo desideriamo agire da catalizzatore di energie. Farci motore per sensibilizzare gli stakeholder pubblici e privati sulle tematiche legate al divario delle competenze e al divario di genere, nonché sulla necessità di investire negli uomini e nelle donne.
È cruciale dare priorità all’istruzione e alla formazione. Nella società digitale di oggi, questo è un passaggio imprescindibile che va salvaguardato quale diritto di accesso a un’istruzione (digitale e non solo) di qualità e qualificante per il mercato del lavoro del futuro, che possa davvero aprire le porte verso il progresso e la prosperità.