In campo per la parità di genere

Un focus sugli esoneri contributivi introdotti a favore delle imprese che promuovono l’occupazione femminile e l’inclusione, e a sostegno della genitorialità

Con il rinnovo del Ccnl dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, 4.Manager ha potenziato la sua mission nella promozione della parità di genere in ambito manageriale e ha confermato il proprio impegno nell’analisi delle norme legate alla previdenza pubblica. Per questo monitoriamo le politiche a sostegno delle pari opportunità nel mercato del lavoro e offriamo supporto operativo ad aziende e manager in materia previdenziale.

In particolare, segnaliamo gli esoneri contributivi introdotti a favore delle imprese che promuovono l’occupazione femminile e l’inclusione, e a sostegno della genitorialità. Ma a quali imprese sono rivolti gli esoneri contributivi e quali sono i vantaggi e le modalità di accesso?

Imprese in possesso della certificazione della parità di genere

Le imprese in possesso della certificazione della parità di genere possono beneficiare dell’esonero dal versamento dell’1% della quota dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 50 mila euro annui per impresa (art. 5, l. n. 162/2021). Per accedere all’esonero, le imprese che hanno ottenuto le certificazioni entro il 31 dicembre 2025, devono attendere le nuove istruzioni dell’Inps.

Imprese che assumono donne e uomini in condizioni di svantaggio economico o sociale

La l. n. 92/2012 prevede un abbattimento al 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per l’assunzione di determinate categorie di donne disoccupate (da oltre 12 mesi con almeno 50 anni di età o, in ogni caso, da almeno 24 mesi) o che sono residenti in determinate aree svantaggiate (individuate nella Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia) e prive di impiego da almeno 6 mesi. L’incentivo è strutturale e non ha scadenza.

Il D.l. n. 60/2024 (noto come decreto coesione) prevede un abbattimento al 100% dei contributi (fino a 650 euro mensili per lavoratrice) valido per le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2025, con esclusione della quota Inail. Il beneficio è riservato alle assunzioni a tempo indeterminato di donne, senza limiti di età disoccupate da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della Zes unica per il Mezzogiorno, o da 24 mesi senza vincoli di residenza. L’agevolazione non è cumulabile con altre forme di beneficio.

Imprese che assumono donne vittime di violenza beneficiarie del reddito di libertà

Le imprese che assumono a tempo indeterminato o determinato donne disoccupate vittime di violenza e beneficiarie del reddito di libertà nel triennio 2024-2026 possono usufruire di un esonero pari al 100% del versamento dei contributi previdenziali a loro carico, con esclusione della quota Inail, nel limite massimo di 8 mila euro annui.

Madri lavoratrici

Le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, madri di tre o più figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 18 anni, possono usufruire di un esonero al 100% dei contributi previdenziali a loro carico, nel limite massimo di 3 mila euro lordi annui. L’esonero è fruibile fino al 31 dicembre 2026.

Per il 2025 sono state introdotte modifiche ai requisiti per la concessione dell’esonero: la platea viene ampliata alle madri di due o più figli (fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo) con contratto di lavoro dipendente (tempo indeterminato o determinato) e anche lavoratrici autonome, in ogni caso con un limite di reddito annuo imponibile ai fini previdenziali di 40 mila euro​. Per usufruire di questo esonero le lavoratrici devono dare apposita comunicazione ai loro datori di lavoro.

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