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I segreti dell’head hunting

“Il cacciatore cerca la caccia, più che la preda”, scrive Pascal. Il mondo dell’head hunting si esprime con un linguaggio primigenio, che affascina e intimorisce allo stesso tempo. In questo mestiere ci sono il gusto della ricerca, la tutela della riservatezza delle informazioni, l’attenzione al dettaglio, un’instancabile attività di analisi e una sapiente costruzione della rete relazionale, professionale e sociale.

Tutti aspetti che avvicinano il “cacciatore di teste” all’immaginario filosofico dell’uomo alla ricerca dinamica di una felicità che non intende afferrare, e che è tratteggiata nei Pensieri pascaliani.

In più – e tuttavia – egli possiede una componente di forte originalità, quel fiuto che permette di far combaciare le esigenze dell’azienda con quelle del singolo professionista e, in definitiva, concretizzare l’incontro tra fabbisogni.

I quattro cacciatori di teste che parlano in queste brevi video-interviste qui a lato hanno partecipato a un ciclo di appuntamenti dedicati ai manager, promossi dal Gruppo Giovani di Federmanager Roma, e confluiti nel libro-progetto Diventa preda. Un anno di incontri con gli head hunter (disponibile qui)

Il volume è ricco di suggerimenti e di rivelazioni. Testimonianze ed esempi concreti di un mondo del lavoro in costante aggiornamento, dove forma e sostanza non sono più sufficienti se non accompagnati da altre qualità come tempestività e resilienza.

Dalla scrittura del cv alla gestione della motivazione, ci sono regole di condotta che aiutano ad affrontare in modo vincente le delicate fasi di cambiamento lavorativo.

Questa è la dinamica che caratterizza l’executive search dove, per un manager, è indispensabile essere preparato quando il mercato chiama.

E poiché la competizione è agguerrita, è bene che la preda si faccia trovare, se vuole essere presa.

*giornalista, vice direttore Progetto Manager