Margherita Hack, la signora delle stelle, diventa scienziata abbastanza per caso grazie a una serie di coincidenze. S’iscrive a fisica su consiglio di un’amica, e capisce subito che è una scelta azzeccata: è una disciplina concreta, basata osservazioni, misure e dati. Anche la scelta della tesi capita un po’ per caso: c’è un unico professore disponibile a darle un lavoro di ricerca autentica. E per caso, si tratta di astrofisica: lei accetta. È così che Margherita comincia a studiare le stelle. Per caso. La sua stella si chiama FF Aquila ed è una stella speciale, variabile, cioè la sua luce cambia periodicamente e lei deve capire perché.
Da quel momento le stelle l’accompagnano per tutta la vita. Margherita intraprende il mestiere di scienziata – perché di mestiere si tratta – con il suo piglio deciso e tenace. Si laurea nel 1945 poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, e da lì parte la sua carriera scientifica. Quando un collega le chiede cosa vorrà fare nella vita, lei risponde: «Continuerò le mie ricerche e cercherò di diventare direttrice di un osservatorio astronomico…». Al che lui ribatte: «Figurati! una donna direttrice!».
E invece sarà proprio lei la prima direttrice di un osservatorio astronomico in Italia: nel 1964 a Trieste. Appena arrivata, si dà subito da fare. In breve, riesce a trasformare un antiquato osservatorio in un centro di ricerca internazionale: invita giovani da tutto il mondo e costruisce strumenti moderni sulle colline del Carso sopra Trieste. In questo Margherita dimostra un ineguagliabile spirito pragmatico e imprenditoriale: pianifica, coinvolge, trova i finanziamenti, organizza. Già nel 1965 ci sono tre filoni di ricerca avviati e nel 1967 la prima strumentazione nel nuovo Osservatorio astronomico è operativa, con annessi gli studi per i ricercatori, l’officina per i tecnici, la foresteria e l’alloggio per il custode.
In vent’anni, Margherita fa dell’Osservatorio astronomico di Trieste un centro di ricerca moderno: nel 1984 lavorano più di ottanta persone e si conducono ricerche tra le più avanzate, attraverso una rete di collaborazioni che coinvolgono scienziati dai quattro angoli del mondo, dall’Italia a vari Paesi europei, alla Turchia, agli Usa, al Messico.
Margherita è una forza della natura e riesce ad arrivare dove altri non avrebbero nemmeno immaginato di poter andare.
In vent’anni fa dell’Osservatorio astronomico di Trieste un centro di ricerca moderno: nel 1984 lavorano più di ottanta persone e si conducono ricerche tra le più avanzate
Prima di stabilirsi a Trieste, Margherita gira un po’ ovunque: comincia nella sua Firenze, poi va a Parigi, in Olanda, a Milano, negli Stati Uniti e in tanti altri posti dove crea relazioni di lavoro e di amicizia. Margherita non è solo una brava scienziata. Ha moltissimi interessi e nella sua vita lunga vita fa tante cose diverse, assiste a grandi cambiamenti e partecipa alla costruzione della scienza moderna e dell’Italia democratica.
Fa sport, divulgazione, politica. È anche scrittrice, insegnante, figlia, moglie, amica, attrice, personaggio pubblico e molto altro.
Nasce a Firenze, in una casa non lontano da Campo di Marte, il 12 giugno 1922, proprio l’anno in cui il fascismo prende il potere in Italia.
Da piccola è abbastanza introversa eppure non si fa intimidire da nessuno. Mette slancio e passione in tutte le cose. Dai suoi genitori riceve un’educazione molto libera, e da loro assorbe in modo naturale lo spirito aperto e il rispetto verso tutti i viventi. Le diversità, di religione, sesso, stile di vita, provenienza, sono per lei una ricchezza.
Anche con il marito Aldo, che sposa nel 1944 in piena guerra, ha una relazione del tutto inusuale. Loro due sovvertono il modello classico di famiglia, dove la donna sta in casa e l’uomo fa carriera. Per loro è l’opposto: Aldo abbandona i suoi interessi letterari e decide di seguirla e sostenerla in tutte le sue imprese. Sono inseparabili, li uniscono un grande affetto, la stima, gli interessi intellettuali e culturali.
Margherita è vegetariana e fin da piccola non mangia né carne né pesce. Ama molto gli animali, e le sue case sono sempre piene di cani e gatti, oltre che di libri, perché sono quelli che più facilmente si incontrano per strada.
Lo sport va di pari passo con la scienza: la voglia di esplorare i propri limiti, di competere con gli altri su un terreno paritario e di vincere sono alla base dello sport e della ricerca. L’atletica è il suo primo amore, ottiene risultati eccellenti, con diverse medaglie d’oro nel salto in alto e nel salto in lungo. Anche la bicicletta l’appassiona. La prima gliela regalano i suoi genitori dopo l’esame di ammissione alla prima liceo, e lei continua a macinare chilometri sulle due ruote fino a oltre ottant’anni per godersi il senso di libertà che solo un viaggio in bici con il vento nei capelli sa regalare.
Ed è proprio la libertà la parola che più s’intona a Margherita. Lei è nata libera, è vissuta libera e ha combattuto per la libertà e i diritti di tutte e tutti. E questo è tanto più sorprendente dato che lei nasce e cresce durante la dittatura fascista, che è la negazione stessa della libertà. Diventa apertamente antifascista a sedici anni, quando in Italia entrano in vigore le leggi razziali che tolgono i diritti a tutti gli ebrei, considerati un pericolo per la cosiddetta “razza ariana”; poi il 10 giugno 1940, quando l’Italia entra in guerra a fianco della Germania nazista, Margherita per protesta toglie la bandiera tricolore dalla bicicletta. Non la rimetterà mai più.
È la libertà la parola che più s’intona a Margherita. Lei è nata libera, è vissuta libera e ha combattuto per la libertà e i diritti di tutte e tutti
Il suo spirito libero la accompagna anche da vecchia. La scienziata importante lascia il posto ad altre Margherite diverse e sempre uguali: ancora una volta si reinventa un’altra vita e diventa personaggio pubblico, sempre presente in televisione e in tante manifestazioni, e addirittura attrice. A ottantadue anni partecipa allo spettacolo teatrale “Variazioni sul cielo” tratto da un suo libro, calca le scene e va in tournée. Un’esperienza inattesa e divertente. Così, da quando è in pensione, Margherita non ha più un minuto libero.