È il 30 settembre.
A Torino una pioggia incerta accompagna la giornata, mentre negli splendidi padiglioni delle Officine Grandi Riparazioni (Ogr) trova spazio il fermento dell’”Italian tech week”, prestigiosa rassegna nazionale dedicata alle tecnologie che ospita in calendario la finale del Premio GammaDonna.
Nato nel 2004 per valorizzare i talenti dell’imprenditoria femminile, il Premio promosso dall’Associazione GammaDonna, in partnership tra gli altri con il Gruppo Minerva di Federmanager e 4.Manager, seleziona ogni anno imprenditrici che guidano aziende capaci di emergere, con attenzione all’innovazione, alla sostenibilità e, naturalmente, all’inclusione.
Nell’audience decine di professioniste e professionisti che attestano con la loro partecipazione, e ancor più con le loro attività, un impegno per la parità di genere non limitato al perseguimento di riconoscimenti formali, ma volto a dar forza al ruolo delle donne all’interno del sistema produttivo.
Si discute spesso della necessità di un maggiore protagonismo femminile, in sala – e lo si capisce ascoltandole o scambiando qualche battuta – ci sono tante protagoniste di un’Italia che guarda al futuro.
Talenti, cultura, storie di vita. Nello svolgersi della cerimonia di premiazione ben si evidenzia quanta strada abbiano fatto le sette finaliste per realizzare i propri sogni, in un Paese che ha ancora molto da lavorare in tema di riduzione del gender gap.
C’è un fattore che accomuna le narrazioni delle esperienze imprenditoriali riportate dalle finaliste e si segnala nella sua inconfutabile chiarezza: il coraggio. Di puntare su un’idea senza reticenze, coltivandola fino a farla diventare una realtà imprenditoriale solida, strutturata. Un luogo che dà lavoro e opportunità.
Talenti, cultura, storie di vita. Nello svolgersi della cerimonia di premiazione ben si evidenzia quanta strada abbiano fatto le sette finaliste per realizzare i propri sogni
Le aziende che la cerimonia aiuta a conoscere sono spazi aperti a progetti condivisi, a orizzonti che le imprenditrici delineano in collaborazione con team di grande valore, umano e professionale.
Le rappresentanti del Gruppo Minerva di Federmanager presenti in sala portano la testimonianza di una managerialità in prima linea per l’empowerment femminile e pronta a fare squadra per obiettivi sfidanti che guardino anche oltre la causa di genere.
L’evento entra nel vivo e si comprende come non sia stato certamente facile per la giuria, di cui fa parte anche il Presidente di Federmanager e Cida Stefano Cuzzilla, selezionare queste sette finaliste tra le cinquanta imprenditrici giunte alla fase finale.
Ma come per tutti i Premi – anche se le “magnifiche sette” ripetono vicendevolmente che ciascuna di loro meriterebbe di vincere – una sola si aggiudica il “Premio GammaDonna” ed è, per questa quattordicesima edizione, Claudia Persico, Ceo & Rotational director della multinazionale Persico Group.
In parallelo altri riconoscimenti rilevanti vanno a Danila De Stefano di Unobravo, che si aggiudica il “Giuliana Bertin communication award” di Valentina Communication, a Chiara Petrioli di WSense, che vince il “Women startup award” sostenuto da Intesa Sanpaolo Innovation Center, e a Martina Capriotti di Mirta, a cui va la prima edizione dell'”Assist digital award”.
Questa bellissima finestra sulle donne del cambiamento si chiude con i saluti di Valentina Parenti, Presidente dell’Associazione GammaDonna, che non senza commozione ringrazia le partecipanti e le tante realtà che hanno permesso la progressiva crescita del Premio. Con un appuntamento già fissato sull’agenda del prossimo anno.
Photo credits: Alessandro Rocca