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Commissione siderurgia: a che punto siamo

Dopo circa 17 anni di gestione privata all’interno del Gruppo RIVA, nel 2012 l’Ilva è passata a una gestione commissariale a causa delle problematiche ambientali emerse presso lo Stabilimento di Taranto e i conseguenti procedimenti giudiziari avviati nei confronti degli Amministratori.

Da gennaio 2015, l’Ilva è entrata in procedura di Amministrazione Straordinaria e, proprio in questi giorni, si è conclusa la procedura di aggiudicazione dell’azienda ad un nuovo azionista privato che il MISE, su indicazione dei Commissari, ha individuato nella cordata Arcelor-Mittal –Marcegaglia.

La fase attuale prevede l’apertura di una trattativa tra i nuovi acquirenti, il MISE e le parti sociali. Federmanager chiede un ruolo di rilievo sia verso il nuovo acquirente, per la definizione puntuale del piano industriale presentato e per il suo impatto sulle prospettive produttive e occupazionali delle singole unità produttive, sia verso l’attuale ILVA in A.S. per concordare procedure di salvaguardia di eventuali esuberi come previsto per le procedure di ristrutturazione dei grandi gruppi industriali.

Sin dall’inizio dei suoi lavori la Commissione Siderurgia di Federmanager ha sottolineato il pieno sostegno all’azione di salvataggio avviata dal governo per ILVA, auspicando, da parte del nuovo acquirente, un’azione di rilancio di tutte le unità produttive del Gruppo, e la valorizzazione di quelle con un mix produttivo a più alto valore aggiunto.

È certo che la crisi, prima ambientale e poi finanziaria, con epicentro nell’unità produttiva di Taranto, ha comportato crescenti difficoltà gestionali (caduta dei volumi produttivi, riduzioni nella manutenzione impianti) con ricadute su tutte le altre unità del Gruppo (Genova, Novi Ligure, Marghera, Racconigi, Salerno…), a cui si aggiungono le problematiche operative sopra evidenziate e quelle inerenti agli impianti di finitura alimentati dall’acciaio prodotto a Taranto (il coils a caldo).

Il management ILVA, in particolare quello di Taranto, ha gestito e garantito la continuità operativa e la salvaguardia degli impianti di un Azienda considerata da tutti strategica per il Paese e, su questo punto, la Commissione auspica un tangibile segno di riconoscimento di questa condotta da parte delle istituzioni e del governo.

Questo nonostante tutte le difficoltà ricordate, in un contesto sociale ostile, e a prescindere dalle effettive responsabilità del singolo eventualmente accertate dalla magistratura.

Per questa ragione occorre che le tutele legali previste dal Contratto Collettivo vengano mantenute, a fronte di provvedimenti giudiziari in corso o futuri, ancorché facciano riferimento ad una data anteriore a quella di cessione dell’Azienda e che possano riguardare sia i dirigenti in servizio che quelli che nel frattempo andranno in pensione.

Alla nuova proprietà dell’Azienda si richiede anche che vengano adeguatamente valorizzate e salvaguardate le professionalità dirigenziali attuali: costituiscono una risorsa strategica, fondamentale per il rilancio di ILVA.

Il management si propone, quale componente sociale responsabile, per un confronto sui contenuti del Piano Industriale, che si auspica venga impostato per il pieno rilancio di tutte le unità produttive del Gruppo.

*  coordinatore nazionale Commissione Siderurgia