Nel corso di un recente dibattito sul tema Industria 4.0, argomento assunto dalla Federazione come parola d’ordine delle strategie di sviluppo delle politiche industriali, ci fu chiesto quale fosse il profilo del manager destinato alla governance dei nuovi modelli di business accelerati dall’introduzione dei processi digitali adottati dalle più avanzate realtà produttive.
La risposta fu immediata: è il profilo che ritroviamo nella stragrande maggioranza dei manager che operano, quotidianamente, all’interno di comparti industriali di eccellenza, i quali con la loro competenza ed esperienza traghettano le metodologie applicate dalla terza rivoluzione industriale nella più “disruptive” Industria 4.0.
Non c’è dubbio che il bacino di conoscenze dal quale attingere per trasformare un sistema produttivo basato sulla frammentazione delle nostre PMI risieda nel comparto dei manager industriali abituati ad affrontare e risolvere in tempo reale le problematiche che emergono da un mercato sempre più regolato dai criteri della globalizzazione e influenzato dall’introduzione di processi tecnologici innovativi.
Innovation manager, Export manager, Project manager, Data manager, sono alcuni dei profili fortemente richiesti dal mondo della produzione industriale internazionale; a questi si aggiungono ovviamente quelli con caratteristiche e competenze di governance complessiva di una struttura aziendale, come i CEO e CFO.
Ebbene queste figure professionali sono quelle che la nostra Federazione rappresenta e sono quelle che sostengono e alimentano lo sviluppo del nostro sistema industriale.
Forti di questo bagaglio di competenze, con questa Commissione abbiamo dato un rilevante contributo all’avvio del programma Industria 4.0 promosso dal governo e formalizzato nell’ultima Legge di Bilancio.
E in linea con quanto riportato in uno dei passaggi chiave riguardante l’esigenza di trasformazione e innovazione del nostro modello di PMI, abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con Confindustria Digitale avente la finalità di fornire adeguati profili professionali per “popolare” i centri di analisi ed indirizzo, i cosiddetti Digital Innovation Hub, che aiuteranno soprattutto le PMI a trasformare i propri modelli produttivi al fine di intercettare opportunità di business crescenti e ad adeguare le relative strutture organizzative.
Oltre duecento curricula di nostri colleghi sono stati già presentati alle organizzazioni territoriali di Confindustria ed altri seguiranno. Ci sembra una chiara testimonianza di impegno professionale e una esplicita assunzione di responsabilità nel voler contribuire, in maniera tangibile, al successo di un programma Paese che riteniamo introduca, per la prima volta dopo tanti anni, soluzioni che accomunano le strategie imprenditoriali e le competenze manageriali.
* coordinatore nazionale Commissione Industria 4.0