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Commissione chimica e farmaceutica: a che punto siamo

“Sburocratizzazione e regolamentazione dei percorsi di collaborazione tra università e imprese” e “Semplificazione del sistema di certificazione” sono i due assi portanti su cui sta lavorando il nostro team. Dodici manager provenienti da aziende del settore pharma, chimico e dal mondo accademico, che stanno portando avanti le attività della Commissione chimico-farmaceutica con la collaborazione degli esperti della società di lobbyng e public affairs Cattaneo Zanetto & CO.

Sappiamo che, nel quadro degli interventi connessi al Piano Industria 4.0, la legge di bilancio 2017 prevede una misura di finanziamento pari a 20 mil di euro per il 2017 e 10 mil di euro per il 2018 nella forma di partenariato pubblico-privato.

Per rispondere all’obiettivo di “promuovere e realizzare progetti di ricerca applicata”, Federmanager attraverso il progetto di “sburocratizzazione e regolamentazione dei percorsi di collaborazione tra università e imprese”, si propone di facilitare il confronto tra mondo accademico e aziende per la condivisione di percorsi di collaborazione e per creare una proficua intesa con gli stakeholder.

Alle università, invece, è chiesto di allineare programmi e strumenti formativi alle esigenze delle imprese, offrendo a quest’ultime l’opportunità di entrare in contatto con le eccellenze universitarie. Il tutto con lo scopo di creare una partnership quanto più favorevole e funzionale, con ruoli e opportunità ben definite.

Per quanto riguarda l’asse della “semplificazione del sistema di certificazione”, abbiamo evidenziato come la legge di bilancio 2017 preveda disposizioni che revisionano la governance farmaceutica. Già nel 2016 si è assistito a una spinta innovativa verso la centralizzazione (gara CONSIP).

I costi di R&S si assestano intorno a 1 miliardo di euro. Sforzi che non sempre si traducono in un esito positivo. Il processo di ricerca e sviluppo di nuove molecole è divenuto sempre più complesso e le aziende sono soggette al rischio imprenditoriale difficilmente sostenibile. Solo 5 su 5.000-10.000 dei potenziali farmaci studiati raggiungono la fase della sperimentazione clinica e solo 1 di questi riceve il parere favorevole all’immissione in commercio da parte delle Agenzie regolatorie. Inoltre, a questo rischio si aggiunge quello di certificazione Paese, Regione e ASL.

Occorre di certo un lavoro di attento dialogo tra aziende e regolatori. Gli scientific advice forniti dalle Agenzie regolatorie alle singole aziende si stanno rivelando assai importanti per il buon esito delle domande di autorizzazione.

Federmanager  in questo contesto pianifica attività di collaborazione con le aziende farmaceutiche, analisi dei percorsi di market access, analisi dei sistemi più virtuosi e proposta di attività semplificate, in modo da  accelerare il processo di sviluppo e ridurre i rischi di fallimento attraverso un efficiente iter dei processi autorizzativi, riducendone i tempi e snellendo le procedure burocratiche di autorizzazione e immissione dei farmaci.

* coordinatore nazionale Commissione Chimica – Farmaceutica