La necessità di disegnare da protagonisti un nuovo futuro industriale per le imprese e i manager, che sia all’altezza delle attese e delle esigenze di competitività del nostro Paese è il leitmotiv che spinge gli enti Federmanager a proporre soluzioni, al passo coi tempi, partendo dall’analisi dei risultati raggiunti.
Sul fronte lavoro, che è stato il fulcro dell’Assemblea nazionale di Federmanager, abbiamo raccolto le priorità di intervento ascoltando la voce dei responsabili degli enti del sistema federale che si occupano di sviluppo manageriale, occupabilità, incontro domanda e offerta di professionalità e tutele manageriali.
Approfondiamo il tema lavoro con: Giuseppe Califano, Presidente del Fondo PMI Welfare Manager, Ettore Cambise, Presidente di CDI Manager, Salvo Carbonaro, Presidente di Praesidium e Fulvio D’Alvia, Direttore Generale di 4.Manager, che sono intervenuti nel panel dedicato.
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Il Fondo PMI Welfare Manager, nato per volontà di Confapi e Federmanager, ha finalità solidaristiche per assicurare prestazioni di politica passiva, come il sostegno al reddito ai manager involontariamente disoccupati, e di politiche attive, con la certificazione delle competenze a completamento dell’assessment per il reinserimento lavorativo.
«Le azioni combinate messe in campo dal Fondo nel 2017 – ha sottolineato il Presidente Giuseppe Califano – hanno permesso di coniugare la creazione di nuova occupazione manageriale calibrata sulle esigenze professionali richieste dalle PMI, con formazione on the job, acquisendo competenze professionali sul campo e offrendo maggiori opportunità lavorative ai manager certificati».
Sul programma futuro del Fondo, Califano ha precisato: «sarà quello di sviluppare percorsi di formazione mirata e servizi in grado di sostenere lo sviluppo e il perfezionamento delle attitudini sia manageriali che imprenditoriali. L’intento è quello di supportare la nuova figura del Professional, sia come consulente aziendale che nell’avvio di attività di lavoro autonomo o di impresa e anche di accompagnamento dalla fase di start-up alla realizzazione di idee imprenditoriali».
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CDI Manager è un ente Federmanager specializzato nel temporary management, nella ricerca e selezione di figure direzionali. Si rivolge alle Pmi interessate ad impiegare la managerialità per incrementare l’efficienza della propria organizzazione e ad avviare processi di sviluppo, innovazione e internazionalizzazione.
«Negli ultimi due anni – ha dichiarato il Presidente Ettore Cambise – si è evidenziata una sempre maggiore propensione, da parte delle PMI, nell’utilizzo di manager, con esperienze maturate nelle grandi aziende strutturate, specialmente con la formula del Temporary Management. Questo strumento consente all’azienda di conoscere e mettere alla prova il manager prima di assumerlo a tempo indeterminato e, con questa modalità, diversi manager si sono inseriti nel mondo del lavoro. Anche la certificazione delle competenze (Be Manager) si è rivelata un sistema molto utile per costruire fiducia».
Orientandosi anche nella direzione del management della Digital Transformation «CDi Manager – ha continuato Cambise – ha creato una Task Force di manager competenti e specificamente formati a livello di eccellenza, che identifichiamo come CDigital, che ha sviluppato un efficace metodo di analisi delle caratteristiche aziendali e delle necessità di evoluzione in termini di Digital Transformation e intende supportare le aziende, utilizzando Temporary Innovation Manager certificati».
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Praesidium è una società specializzata nello studio, nella progettazione e gestione di programmi di welfare aziendale e individuale dedicati ai dirigenti, ai quadri, ai professional, ai pensionati e alle loro famiglie. Offre soluzioni assicurative e un servizio di consulenza personalizzato e flessibile.
«All’interno del sistema Federmanager – ha detto il Presidente Salvo Carbonaro – il nostro ruolo è molto delicato: dobbiamo essere in grado di intercettare la crescente domanda dei manager relativamente ai bisogni assicurativi e darne concreta attuazione in termini di welfare aziendale e famigliare. Le nostre soluzioni assicurative si distinguono rispetto ai competitor di mercato, per essere assolutamente compliance con le normative contrattuali».
Nell’ottica di anticipare le esigenze del prossimo futuro, la sfida più urgente secondo Carbonaro «è quella di intervenire a sostegno dell’economia familiare che, in un contesto caratterizzato da un ciclo di vita lavorativo incerto e discontinuo, assumerà un ruolo rilevante. Quindi, il nostro impegno è quello di dare concrete risposte a nostri iscritti, in termini di adeguate forme di protezione, soprattutto a beneficio dei componenti più deboli della nostra famiglia, ossia figli e nipoti. Sarà pertanto importante individuare soluzioni che consentano ai nostri iscritti di destinare parte dei loro risparmi ad investimenti di tipo previdenziale e/o di sostegno per il futuro dei nostri cari».
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4.Manager è l’Associazione nata dalla convergenza di intenti tra Federmanager e Confindustria allo scopo di rispondere alle esigenze concrete dei territori e rafforzare la diffusione di una cultura d’impresa e manageriale nel Paese, attraverso iniziative e progetti di interesse per manager e imprese.
«Nelle intenzioni delle parti istitutive – ha spiegato il Direttore Generale di 4.Manager, Fulvio D’Alvia – vi è la volontà di farne un punto di riferimento del “sistema” nella diffusione e crescita qualitativa della managerialità nelle imprese italiane, favorendo l’innovazione e la competitività. Per il suo connotato di bilateralità, 4.Manager può ricoprire un ruolo di primo piano, entrando in contatto diretto con i territori e fornendo servizi tarati sui bisogni reali».
Con l’obiettivo di perseguire lo sviluppo manageriale delle PMI attraverso la diffusione di nuove competenze, «l’Associazione – ha continuato D’Alvia – si muove anche nell’ambito delle politiche attive, che sono interpretate secondo l’approccio europeo di workfare invece che di welfare. In questo modo vogliamo creare le giuste condizioni per evitare la fuoriuscita dal mondo del lavoro dei manager e favorire il loro eventuale (re)inserimento. Le politiche attive, infatti, devono agire in modo preventivo, cioè intervenire in anticipo rispetto all’eventuale interruzione di un rapporto di lavoro. Attraverso l’Osservatorio sulla managerialità, che rappresenta uno dei nostri progetti avviati, siamo in grado di intercettare le reali esigenze dei territori, e creare un meccanismo che incroci domanda e offerta di managerialità in maniera strutturale».