In Italia, la spesa sanitaria privata sfiora i 40 milioni di euro ma solo il 7,4% è intermediato da Fondi sanitari integrativi. L’Istat ha registrato un aumento dell’8% della spesa per salute e sanità nel 2017 con una media a famiglia di 123 euro mensili, tra farmaci e visite. Per gli anziani soli, l’incremento delle spese sanitarie si impenna arrivando a crescere del 17,3% rispetto al 2016. Spesso, la conseguenza del tetto alto delle spese sanitarie delle famiglie determina la rinuncia alle cure.
Garantire la sostenibilità del welfare significa anche incentivare il secondo pilastro. Un tema centrale nell’ambito dell’Assemblea annuale Federmanager, dove è stato sottolineato il valore del welfare dei dirigenti: un’eccellenza che ha fatto da apripista per altri settori e categorie di lavoratori.
Approfondiamo il tema della Sanità con i rappresentanti degli enti federali, presenti all’Assemblea, che hanno fornito il loro contributo nell’individuazione di sistemi efficienti per migliorare la comunicazione, la sostenibilità e per ridurre i costi delle spese sanitarie: Marcello Garzia, Presidente del Fasi e Tiziano Neviani, Presidente di Assidai.
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Il Fasi è un Fondo di assistenza integrativa con oltre 300 mila assistiti, con circa 3.000 strutture in convenzione diretta. Tra le sue specificità, la reversibilità, l’assistenza al nucleo familiare, il rimborso delle spese sostenute in Italia e all’estero, la prevenzione sanitaria in forma diretta e l’assistenza per la non-autosufficienza.
«Il secondo pilastro – ha dichiarato Marcello Garzia, Presidente del Fasi – è rimasto per anni sottotraccia, ed è cresciuto in modo disordinato. Oggi, è auspicabile delineare chiari obiettivi, nuove regole e una governance politica forte, che garantisca libertà di scelta all’interno di un sistema di tutele complessive. I fondi sanitari integrativi diventano sempre di più un alleato strutturale del SSN. Hanno interesse a concepire e sperimentare nuove soluzioni e modelli di servizio per dare una risposta efficace ed efficiente a una domanda sempre più rilevante e qualificata».
Il Fondo sta promuovendo diverse iniziative per incontrare sempre più da vicino le esigenze dei suoi iscritti e garantire un’assistenza sanitaria a lungo termine. «Il baricentro dell’assistenza – ha continuato Garzia – si è spostato dall’ospedale al territorio. L’aspettativa di vita si è allungata e questo rappresenta certamente un dato positivo che però comporta come risvolto una maggiore incidenza delle malattie croniche. Il Fasi ha compreso la necessità di integrare l’assistenza primaria con le cure specialistiche e di fornire la continuità assistenziale, per supportare il paziente in ogni fase. Crediamo inoltre che l’utilizzo dei nuovi strumenti digitali, come la tecnoassistenza, sia un punto di forza per rispondere, in tempo reale, alle esigenze dei nostri iscritti».
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Assidai è un Fondo di assistenza sanitaria integrativa non profit con 120 mila assistiti. Le aziende che hanno scelto di sottoscrivere un piano sanitario Assidai sono circa 1600. Tra le sue specificità, la possibilità di estendere la copertura ai figli non facenti più parte del nucleo familiare, le tutele in caso di non autosufficienza, in caso di morte, invalidità permanenti da malattia e infortuni, professionali ed extraprofessionali.
«L’assistenza integrativa fornita dal nostro Fondo – ha sottolineato Tiziano Neviani, Presidente Assidai – consente di affrontare gli imprevisti che possono compromettere l’abituale tenore di vita familiare. Offriamo una serie di piani sanitari modulari che garantiscono assistenza a tutto il nucleo familiare iscritto e, in caso di adesioni di intere collettività aziendali, è possibile predisporre piani personalizzati».
Nel mese di giugno, Assidai e Federmanager hanno lanciato una Campagna di Prevenzione gratuita contro il rischio ictus, che permette agli iscritti di poter beneficiare dell’accertamento, presso le strutture convenzionate, fino alla fine dell’anno. «La nostra è una categoria soggetta a stress – ha continuato Neviani – e questa consapevolezza ci ha spinto, in collaborazione con i partner assicurativi, ad offrire a tutti gli iscritti, la possibilità di prenotare, presso i centri clinici che hanno aderito all’iniziativa, un ecocolordoppler dei tronchi sovraortici per evidenziare eventuali stenosi carotidee».