“Puntare su competenze qualificate e su manager capaci di governare l’innovazione” è stato il monito che il Presidente federale Stefano Cuzzilla, ha espresso durante il suo intervento all’Assemblea annuale Federmanager. L’evento è stato anche l’occasione per potersi confrontare con gli enti federali che operano nell’ambito della formazione, che hanno condiviso le linee operative su cui si stanno muovendo per favorire, attraverso nuovi strumenti, la diffusione della managerialità nelle PMI.
Approfondiamo il tema della Formazione con: Carlo Poledrini, Presidente di Fondirigenti, Pietro Masoero, Presidente di Fondo Dirigenti PMI, Cinzia Giachetti, Presidente Fondazione IDI e Helga Fazion, Presidente Federmanager Academy.
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Fondirigenti è un Fondo interprofessionale per la formazione continua che annovera oltre 77 mila dirigenti. Offre un sistema integrato per la formazione, finanzia progetti di ricerca, sperimentazione e riorientamento per manager occupati e inoccupati.
Favorire la diffusione della managerialità nelle PMI attraverso la formazione dei manager, è un input essenziale per la crescita competitiva del Paese. «Con 54 milioni di euro di investimenti in piani formativi per lo sviluppo delle competenze 4.0 e progetti strategici a supporto dell’innovazione (dai Digital Innovation Hub, alle analisi sulla readiness digitale) – ha detto Carlo Poledrini, Presidente di Fondirigenti – negli ultimi due anni, abbiamo contribuito a migliorare la competitività delle imprese e l’occupabilità dei dirigenti».
Questo risultato rappresenta un esito importante per il sistema. «Per continuare a garantire questi standard qualitativi – ha continuato Poledrini – è indifferibile una revisione della legge sui fondi interprofessionali, che ne promuova l’autonomia, ne assicuri la trasparenza gestionale, renda verificabile la qualità di gestione e l’efficienza operativa e ne qualifichi l’efficacia».
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Fondo Dirigenti PMI, è un Fondo interprofessionale per la formazione continua. Finanzia azioni di formazione per sviluppare, potenziare e innovare le competenze di dirigenti e quadri superiori delle PMI.
La formazione manageriale in Italia sta vivendo uno sviluppo importante in termini di innovazione, grazie all’avvento della Digital Transformation, che sta modificando e aggiornando i modelli tecnologici e le competenze richieste ai manager per stare al passo con i tempi.
«Fare formazione – ha evidenziato Pietro Masoero, Presidente del Fondo Dirigenti PMI – è fondamentale per garantire il futuro all’impresa e alle persone. Il Fondo Dirigenti PMI si rivolge alle imprese che hanno un dirigente, a quelle che ancora non l’hanno inserito in azienda e agli imprenditori, per sensibilizzarli sul contributo decisivo che un manager potrebbe fornire per favorire il cambiamento: apre a nuove prospettive per un confronto positivo all’interno dei fattori produttivi ed economici dell’impresa e riduce, o spesso annulla, i conflitti generazionali».
Il capitale umano è decisivo, oggi, per garantire al Paese un mutamento economico dinamico e incentivare l’imprenditore a considerare la formazione interna uno dei pilastri della competitività di impresa, diventa una necessità. «Per fruire dei finanziamenti – ha precisato Masoero – l’adesione al Fondo Dirigenti PMI può essere espressa in qualunque momento, selezionando nella denuncia aziendale del flusso Uniemens, la sigla Fdpi ed inserendo il numero dei dirigenti in servizio. La formazione in accoglimento delle istanze aziendali, è quindi “a costo zero”».
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La Fondazione IDI è nata per studiare, proporre e realizzare percorsi formativi di sviluppo professionale per dirigenti, quadri e imprenditori delle PMI.
Organizzare una formazione qualificata significa utilizzare criteri specifici che determinano l’efficacia dei risultati. «L’offerta formativa qualificata è fondamentale – ha sottolineato Cinzia Giachetti, Presidente della Fondazione IDI –. La formazione si gioca sulla scelta dei temi, orientata sui trend di sviluppo tecnologico del futuro e sulla selezione dei docenti in base alle loro competenze (su questo punto, in particolare, chiediamo la valutazione direttamente a chi fruisce del corso). Ma alla formazione qualificata bisogna unire la certificazione delle competenze, richiesta soprattutto in ambito internazionale. Ormai avere un bel curriculum scritto bene, con l’elenco delle competenze ma senza una certificazione che le attesti, non ha senso, non è più funzionale nel mercato del lavoro».
E sulle prossime sfide dell’ente, la Giachetti si esprime così: «la più grande è la rivoluzione digitale e tutti gli enti di formazione devono stare al passo con i tempi sulle proposte formative, sui temi specifici di sviluppo, ricerca e innovazione tecnologica. Vogliamo dare seguito alle richieste di molti manager inoccupati, di progetti formativi sullo sviluppo di start up innovative e sul passaggio al 5.0».
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Federmanager Academy è la Management School che contribuisce allo sviluppo della cultura manageriale attraverso innovazione, efficacia, e concretezza delle proprie proposte. Offre alta formazione mirata a soddisfare le esigenze di manager e professionisti di impresa con diversi livelli di approfondimento, interazione e esperienza.
«Academy – ha dichiarato Helga Fazion, Presidente di Federmanager Academy – ha risposto concretamente alla richiesta del nostro sistema, offrendo la formazione a oltre 200 colleghi, in vista della certificazione nei 4 profili individuati. In particolare, abbiamo realizzato uno Short Master, che osservatori esterni hanno definito “di eccellenza”. La struttura prevedeva sessioni d’aula con docenti molto qualificati e giornate dedicate al contatto diretto con realtà innovative come Samsung District, FCA-Fiat, Amazon e con un’impresa leader mondiale nel Cognitive Computing, come la modenese Expert Systems».
L’effetto concreto e relativamente immediato dell’acquisizione della certificazione delle competenze da parte dei manager, riguarda il reinserimento lavorativo, che avviene spesso in tempi brevi. «Il grande sforzo di Academy in questa direzione – ha continuato Fazion – ha permesso a un buon numero di colleghi di ricollocarsi nelle aziende (prima della certificazione erano inoccupati). Possiamo ritenerci soddisfatti del fatto che a fine anno avremo formato oltre 300 dirigenti e, lato aziende, abbiamo avuto l’approvazione di 22 su 25 piani presentati nell’ultimo Avviso Fondirigenti. Inoltre, abbiamo avuto la richiesta da parte di alcune Associazioni confindustriali, di intervenire come progettisti dei piani per diverse realtà a loro associate».
In un periodo di grandi trasformazioni, di fronte al quale le aziende devono farsi trovare preparate ad accogliere le innovazioni della Digital Transformation, si pone la necessità di attingere ad una managerialità competente.