Il mondo del lavoro vive certamente una fase di trasformazione, con una peculiarità che merita attenzione: oggi sono almeno quattro – Baby boomer, Generazione X, Millennial e Gen Z – le generazioni chiamate a operare all’interno del medesimo contesto lavorativo. A collaborare, fianco a fianco o da remoto, contribuendo a portare competenze, esperienze e visioni differenti. Questa ricchezza di diversità può rappresentare un’opportunità di crescita per le organizzazioni, a patto che venga canalizzata in un contesto di cooperazione tra generazioni.
Sul punto, nelle aziende italiane osserviamo un fenomeno specifico di grande interesse: cresce la domanda di profili manageriali over 55, capaci di accompagnare e stimolare l’affermazione delle figure più giovani in azienda. L’esperienza maturata, la capacità di analisi e la conoscenza delle dinamiche organizzative diventano leve preziose per favorire un passaggio generazionale che si riveli funzionale alle strategie aziendali e personali.
Questo matching intergenerazionale pone sfide nuove anche per le direzioni HR, impegnate oggi a lavorare a un ripensamento dei modelli organizzativi per valorizzare le diverse fasce d’età, bilanciando ruoli di responsabilità e percorsi di sviluppo.
Si impone quindi la necessità di ridisegnare il business model aziendale tenendo conto delle prospettive di mercato e delle caratteristiche personali, valutando come strutturare i diversi team per far esprimere all’azienda il proprio potenziale.
In alcuni contesti permangono però, ancora, resistenze significative: nelle posizioni apicali spesso siedono manager più avanti con l’età che, invece di favorire uno scambio di saperi, finiscono per rallentare la crescita dei giovani. È una dinamica, questa, che nuoce a entrambe le parti, perché i senior rischiano di arroccarsi, mentre le figure junior faticano a trovare motivazioni.
I manager, di ogni età, hanno quindi il dovere di creare spazi di collaborazione, terreni in cui l’expertise dei senior rappresenti una risorsa preziosa e le conoscenze dei giovani siano uno stimolo a innovare. Mentorship strutturate e progetti intergenerazionali rappresentano utilissimi strumenti a questo scopo. Come i corsi in Smart Learning e le Masterclass Esperienziali di Federmanager Academy – ad esempio quella dal titolo “Da manager a mentor” – che affrontano il tema della sinergia tra generazioni in azienda, promuovendo dialogo intergenerazionale, trasmissione di competenze e valorizzazione della diversità.
Come Federmanager crediamo profondamente che organizzazioni capaci di promuovere il dialogo tra generazioni siano più solide e reattive rispetto ai cambiamenti repentini che i tempi impongono. Bisogna superare la logica della diffidenza e abbracciare una nuova concezione del lavoro, in cui know-how consolidati e nuove energie si intreccino per creare valore condiviso.
