Praesidium: il welfare sanitario che valorizza il management

Valeria Bucci, AD e DG di Praesidium SpA

 

Praesidium, in sinergia con il sistema Federmanager, promuove soluzioni dedicate al management per colmare il divario territoriale e valorizzare i benefici previsti dal Ccnl dirigenti industria.

Il welfare sanitario aziendale consente alle aziende di offrire al proprio personale servizi aggiuntivi – come polizze sanitarie integrative e visite specialistiche – migliorando benessere, produttività e capacità attrattiva nei confronti dei talenti. Un benefit sempre più apprezzato dai lavoratori, attenti alla qualità della propria tutela sanitaria.

La sanità integrativa rappresenta un supporto al Sistema sanitario nazionale (Ssn), contribuendo a una maggiore capillarità dei servizi e a un’evoluzione tecnologica, grazie anche a strumenti innovativi come la telemedicina. Non si tratta solo di coprire prestazioni escluse dai Lea (Livelli essenziali di assistenza), ma di rafforzare l’intero sistema di tutela della salute.

Tuttavia, il contesto fiscale attuale non incentiva adeguatamente questa evoluzione: il tetto di esenzione per i benefit sanitari, fermo a 3.615,20 euro, risulta ormai non più attuale rispetto alle esigenze assistenziali moderne.

In questo scenario si inserisce l’impegno di Praesidium, società del sistema Federmanager e broker di riferimento del Fondo di Assistenza Sanitaria Assidai, specializzata nella progettazione e gestione di programmi di welfare aziendali e individuali per dirigenti, quadri, professional e famiglie. Grazie al legame con Federmanager e Assidai, Praesidium promuove e valorizza i vantaggi previsti dal Ccnl dirigenti industria, recentemente potenziato proprio sul fronte del welfare integrativo. Praesidium opera nella distribuzione di soluzioni assicurative e sanitarie, rispondendo alle esigenze della classe manageriale, sia in servizio che in pensione. Il mercato è eterogeneo: accanto ai fondi contrattuali istituiti dalle parti sociali, operano casse di assistenza, mutue, compagnie assicurative e broker specializzati nel trovare soluzioni su misura.

Nonostante l’offerta variegata, la diffusione della sanità integrativa nelle aziende italiane resta limitata: solo il 45% include tali coperture nei piani di welfare, con forti disparità territoriali (Nord 51%, Centro 49%, Sud 34%). Questo si traduce in una copertura ad hoc garantita solo al 25% dei lavoratori. Sebbene il settore sia in crescita e i fondi integrativi abbiano assunto un ruolo sempre più rilevante nel sostegno alle famiglie, persistono criticità strutturali: disomogeneità territoriale, debole integrazione con il Ssn, carenze nella long-term care e scarsità di fondi contrattuali nel pubblico impiego.

In risposta, il Ministero per la Pubblica Amministrazione ha recentemente promosso l’estensione del welfare sanitario nei contratti pubblici, segno che qualcosa si sta muovendo. Tuttavia, la sfida resta aperta: rafforzare il ruolo della sanità integrativa non solo come supporto al sistema pubblico, ma come reale leva di equità e innovazione nella tutela della salute.

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