Ringrazio il Presidente Cuzzilla per l’invito e desidero esprimere il mio cordiale saluto a tutti i partecipanti all’Assemblea di Federmanager che in presenza o da remoto seguono i lavori.
Oggi affrontate una serie di temi che caratterizzano anche l’agenda del Governo: ogni ministero è impegnato per rendere l’Italia competente e competitiva in un momento di doppia transizione, mentre nuovi scenari internazionali delineano equilibri inediti.
Gli shock registrati negli ultimi anni hanno mostrato come l’Italia abbia una struttura produttiva duttile e flessibile in grado di rispondere meglio di tanti altri nostri competitor a una congiuntura imprevista.
Questo è un grande merito che tuttavia non ci sottrae da un quesito fondamentale: qual è la direzione da intraprendere perché possiamo continuare a rispondere al meglio al cambiamento in corso?
I nostri paradigmi economici e sociali sono in evoluzione e richiedono conoscenze all’altezza dei tempi che hanno nelle competenze una conditio sine qua non: per questo il Governo da subito ha introdotto e rafforzato alcuni percorsi, a partire dalla scuola, così da creare una classe di lavoratori adeguata alla domanda odierna e futura. Il Liceo del Made in Italy e il rafforzamento degli Its rientrano in questa cornice, insieme al rafforzamento di specializzazioni universitarie all’avanguardia.
In questo percorso avrà u ruolo fondamentale il supporto della Fondazione “Imprese e competenze per il Made in Italy” che promuove il raccordo tra le aziende delle nostre eccellenze e i Licei del Made in Italy.
La Fondazione si correla con gli altri soggetti pubblici e privati che operano nel settore della formazione professionale e del trasferimento tecnologico, in modo da creare sinergie e mettere a sistema competenze e risorse nell’obiettivo di creare un ecosistema, a partire dai distretti industriali, in cui i Licei del Made in Italy possano sviluppare i progetti formativi in coerenza con le future direttrici di sviluppo economico del Paese.
Il tema competenze, tuttavia, non è ad appannaggio esclusivo delle nuove generazioni, ma è diventato sempre più preminente anche all’interno delle aziende: è di pochi giorni fa la pubblicazione di uno studio della Fondazione Di Vittorio secondo cui una delle esigenze maggiormente sentite dai lavoratori, oltre al tema della retribuzione, è la formazione.
In questo frangente la riqualificazione delle competenze è un obiettivo primario e tutti siamo chiamati a uno sforzo per attuare insieme una rivoluzione culturale e poter affrontare i prossimi scenari.
Federmanager svolge un ruolo fondamentale in questo percorso: chi è al vertice ha la responsabilità, non solo di provvedere alla propria crescita, ma anche a quella di tutti gli altri lavoratori affinché l’azienda sia sempre più competitiva nella sfida globale.
Ricordo che considerando i profili professionali, i maggiori beneficiari dei corsi di formazione garantiti dal datore di lavoro sono stati i profili più qualificati con i titoli di studio più alti.
In questo frangente la riqualificazione delle competenze è un obiettivo primario e tutti siamo chiamati a uno sforzo per attuare insieme una rivoluzione culturale e poter affrontare i prossimi scenari
Spesso chi è più formato ha maggiore consapevolezza di quanto la conoscenza sia essenziale e tende a richiedere più aggiornamenti creando una polarizzazione nelle imprese, tutta da superare.
La transizione deve essere un’occasione di progresso massimamente democratico in cui offrire scatti in avanti anche alle imprese più piccole.
Con questo spirito abbiamo messo 75 milioni di nuove risorse per il Voucher per la consulenza in innovazione, così da sostenere le Pmi nei processi di trasformazione tecnologica e digitale. Ricordo che il bando sarà aperto fino al 23 novembre 2023 così da poter richiedere l’ausilio di un manager iscritto negli elenchi certificati del Ministero: vogliamo assicurare in modo trasparente la qualità del processo e il massimo risultato possibile.
Inoltre, in ambito del Piano 5.0, siamo fiduciosi di ottenere dalla Commissione europea circa 5 miliardi che destineremo al nuovo Piano Transizione 5.0 per investimenti in efficientamento energetico. Risorse che integreranno il Piano Transizione 4.0, in vigore fino al 2025.
Ove riuscissimo nell’obiettivo saranno quasi 12 i miliardi a disposizione degli investimenti in innovazione delle imprese, poco meno di 6 miliardi per il 2024 e altrettanti per il 2025 per dare una spinta propulsiva agli investimenti tecnologici delle imprese. Una cifra non distante dai livelli massimi raggiunti nel 2021-22 quando si avevano a disposizione i 190 miliardi del Pnrr e i 30 del Fondo complementare. Il nuovo Piano 5.0 prevede la possibilità di agevolare anche le spese di formazione relative ai progetti di efficientamento energetico.
Sempre sui temi della formazione, che per il Governo è centrale per la competitività delle imprese italiane, ricordo che stiamo per dare completa attuazione al network del trasferimento tecnologico che a breve si completerà con ulteriori 6 strutture in grado di garantire il primo accesso alla rete del trasferimento tecnologico tramite l’erogazione di servizi di assesment e orientamento. Tra i compiti principali di questa rete c’è proprio la riqualificazione delle competenze dei lavoratori: il target previsto dalla misura del Pnrr che stanzia 350 milioni e prevede l’erogazione di servizi a ben 4.500 piccole e medie imprese.
Le 6 nuove strutture che verranno riconosciute dal bando – che si chiuderà a brevissimo grazie al lavoro della Commissione appena nominata per la selezione – garantiscono il superamento di alcuni limiti dell’impostazione precedente quando il network per il trasferimento tecnologico era costituito dai Competence center che, per loro natura avevano un orientamento maggiore, se non quasi esclusivo, verso le grandi imprese.
Il nuovo impianto garantisce un approccio molto più orientato alla piccola impresa che finalmente troverà capillarmente sul territorio dei referenti in grado di sostenerla nelle strategie così da centrare gli obiettivi digitali ed ecologici imposti dalla doppia transizione.
Il Governo conta sul vostro impegno: siamo sicuri che la classe dirigente avrà ancora una volta la sensibilità di lavorare continuando a governare ogni impresa non solo con la competenza ma anche con lo spirito di servizio che si addice a chi esercita una maggiore responsabilità così da premiare insieme il merito.