Le innovazioni e le tecnologie che sta mettendo in campo il Fasi, quali la telemedicina e la medicina digitale, rappresentano un’ulteriore garanzia che il Fondo vuole dare agli assistiti per assicurare aiuti adeguati nei momenti più critici della loro vita, anche di fronte al progressivo invecchiamento della popolazione assistita.
La “non autosufficienza” è un tema complesso che può interessare diversi aspetti della vita di un individuo. Non esiste un’unica definizione perché si tratta di un concetto ampio che non riguarda solamente l’età e lo stato di salute. I soggetti che si trovano in condizione di non autosufficienza hanno bisogno di una duplice assistenza: da un punto di vista strettamente sanitario e da quello sociosanitario ed economico.
I soggetti che si trovano in condizione di non autosufficienza hanno bisogno di una duplice assistenza: da un punto di vista strettamente sanitario e da quello sociosanitario ed economico
Secondo il Centro studi del Fasi, l’Italia nel 2020 risulta essere al secondo posto al mondo per indice di vecchiaia, subito dopo il Giappone. Tale indice viene calcolato rapportando la popolazione over 65 con quella con un’età compresa tra 0 e 14 anni. Il risultato è pari a 179, ovvero in Italia ci sono poco meno di due individui over 65 per uno con età compresa tra 0 e 14 anni. Calcolando la proiezione al 2050, l’indice aumenterà, arrivando a 318 e il rapporto sarà quindi pari a tre persone over 65 per una compresa tra 0 e 14 anni. La speranza di vita per le donne italiane over 65 è al terzo posto, e per gli uomini over 65 al secondo posto nel mondo. I dati Istat dicono che gli over 65 non autosufficienti risultano essere il 38%, per gravi limitazioni motorie, sensoriali e cognitive o per limitazioni dovute alla cura personale.
Anche il Fasi rileva un invecchiamento progressivo della popolazione assistita e l’iniziale rapporto positivo tra dirigenti in servizio e dirigenti in pensione, che nel 1982 era pari a 2,79, ha subito un percorso evolutivo e oggi si attesta a 0,84. Altri numeri chiave individuati dal Centro studi su dati Istat: sul totale della popolazione italiana over 65, il 50% soffre di tre patologie croniche, il 28% ha gravi limitazioni motorie, sensoriali e cognitive e il 10% soffre di gravi limitazioni nelle attività di cura della persona. Per questo, dal 1° gennaio il Fasi ha deciso di potenziare le tutele per la non autosufficienza grazie all’avvio del progetto “Fasi non autosufficienza” che ha l’obiettivo di ampliare il sistema di protezione a beneficio degli assistiti più fragili attraverso una nuova tutela con rendita vitalizia.
Il Fasi ha risposto ai fabbisogni della popolazione assistita non autosufficiente con ben sei strumenti diversi
Un nuovo importantissimo passo che mostra la capacità del Fasi di agire in modo fortemente innovativo e unico nel mercato. Nello specifico, il Centro studi del Fondo ha svolto una ricerca focalizzando l’attenzione su due indici: quello di vecchiaia e quello di aspettativa di vita “in salute” e “non”. Partendo dallo studio dei dati nazionali e internazionali e tramite il know how acquisito in più di 40 anni di esperienza, il Fasi ha risposto ai fabbisogni della popolazione assistita non autosufficiente con sei strumenti diversi. Il primo, novità del 2021, è la rendita vitalizia, anticipata, rivalutabile, con rata annuale frazionabile mensilmente, pari a 7.200 euro, unica nel panorama delle polizze Ltc. Sempre nel 2021 è stata potenziata l’assistenza professionale domiciliare, con un indennizzo forfettario di 800 euro, per un massimo di 270 giorni per evento/anno/assicurato. Inoltre, sono sempre attivi i servizi di assistenza medica, infermieristica e professionale, accessibili attraverso la Centrale Blue assistance tutti i giorni, 24 ore su 24. Per i dirigenti in aspettativa per gravi patologie ingravescenti, il Fondo offre il mantenimento dell’iscrizione alla tutela Fasi a carico di “Fasi non autosufficienza”, fino ad un massimo di 12 mesi. Anche i ricoveri in Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) vengono coperti dalla tutela Fasi non autosufficienza e sono gestiti tramite nomenclatore-tariffario, che prevede il rimborso di 25 euro/die per 365 giorni l’anno per ciascun giorno trascorso in Rsa.
L’ultimo strumento, una vera innovazione digitale, è Parkinson care, erogato grazie al supporto della nuova società di servizi Industria welfare salute, istituita dal Fasi con le parti sociali, Confindustria e Federmanager. Questo nuovo servizio, lanciato nel 2020, si rivolge a pazienti affetti da malattia di Parkinson e ai loro familiari e rappresenta il primo passo da parte del Fondo nel riconoscimento di prestazioni di telesalute e teleassistenza. Si tratta di un servizio telefonico, con due infermieri a disposizione del singolo assistito, che combina tecnologie digitali e supporto infermieristico specialistico per affiancare i pazienti nel monitoraggio e nella gestione quotidiana dei sintomi della malattia, garantendo continuità assistenziale e favorendo un maggior controllo sulla sintomatologia. Con il progetto Fasi non autosufficienza, il Fondo mostra un approccio attivo che ha sempre l’obiettivo di rimanere accanto ai propri assistiti nei momenti più importanti e in quelli più difficili della loro vita.