1560

Le migliori energie

Crisi energetica, un rebus da risolvere, ma anche un’opportunità per cambiare. Promuovendo politiche nuove e un pieno coinvolgimento dei cittadini, chiamati a scelte responsabili

La crisi energetica, che ha fatto avvertire i suoi effetti già lo scorso anno ed è stata successivamente aggravata dal conflitto in corso in Ucraina, ha assunto importanza centrale all’interno del dibattito pubblico.

Gli impatti evidenti avvertiti da famiglie e imprese rappresentano una delle priorità da gestire per le istituzioni italiane ed europee, sia sotto il profilo delle strategie da adottare nel breve termine per conseguire soluzioni efficaci sia dal punto di vista delle politiche a lungo termine finalizzate anche al percorso di transizione energetica che l’Italia ha condiviso. Un percorso obbligato perché, come ricordano i giovani che manifestano nelle piazze di tutto il mondo:”There is no Planet B“.

Ma, naturalmente, la transizione non dipenderà solo dai passi in avanti compiuti dal sistema produttivo o dall’apparato istituzionale, saranno i cittadini a dover essere protagonisti del cambiamento; a dover incidere sul mercato dell’energia come prosumer (produttori/consumatori), attori responsabili delle proprie scelte in materia energetica e di quelle del proprio territorio, abbandonando il ruolo passivo di semplice accettazione o opposizione (Nimby) alle decisioni assunte da altri.

In quest’ottica, CIDA crede molto nello sviluppo delle Comunità Energetiche, oggi ancora pocodiffuse perché ingabbiate da una normativa troppo complicata. La Confederazione ritiene che sia necessario un salto di qualità per promuovere il passaggio dalle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) alle Comunità Energetiche del Cittadino (Cec), conferendo a quest’ultimo la possibilità di essere consapevole e responsabile di tutte le attività direttamente connesse alla produzione e all’uso dell’energia.

Obiettivo ambizioso, da ricomprendere nel quadro più ampio di misure che fronteggino il caro energia, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti, e favoriscano contestualmente lo sviluppo delle rinnovabili.

La Confederazione propone pertanto le seguenti azioni:

• Prevedere interventi di supporto, con riduzioni della componente fiscale o parafiscale, dei prezzi e tariffe di gas, elettricità e carburanti, per le famiglie e le attività imprenditoriali, in funzione del peso che ha per queste ultime la componente energia.

• Massimizzare la produzione energetica nazionale, proseguendo negli sforzi per sostituire il gas russo con l’aumento delle importazioni dagli altri Paesi con infrastrutture fisse (metanodotti) o con il maggior ricorso alle importazioni con navi gasiere, sfruttando maggiormente i gassificatori esistenti e dotandosi temporaneamente di navi appositamente attrezzate per la rigassificazione del gas liquefatto.

• Semplificare i processi autorizzativi per favorire la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili.

• Promuovere il risparmio e l’efficienza energetica nel settore civile, anche attraverso il superbonus, rivisitato per eliminare la possibilità di abusi e comportamenti speculativi.

• Stimolare la messa in sicurezza del territorio, anche in funzione degli eventi derivanti dai cambiamenti climatici.

• Favorire un reale sviluppo dell’economia circolare basata sulla massimizzazione del riuso e dell’utilizzo delle materie prime e sul trattamento dei rifiuti in maniera compatibile con l’ambiente, in modo da renderli una risorsa.

< Articolo Precedente Articolo Successivo >