Un ruolo decisivo

La figura del Chief financial officer assume una rilevanza sempre più strategica. Lo spiega, in questa intervista a Progetto Manager, Agostino Scornajenchi, Presidente di Andaf

Presidente, con il patto sottoscritto tra Andaf e Federmanager si consolida l’impegno comune per la crescita e la valorizzazione di competenze manageriali che sappiano interpretare i mutamenti riguardanti l’ambito finanziario, integrandoli in nuovi modelli organizzativi e processi aziendali. Qual è l’orizzonte per i manager del settore?

L’accordo firmato tra le nostre Associazioni ha come obiettivo la costituzione di un focal point interprofessionale per i manager che svolgono mestieri affini a quello del Cfo. Nel complesso scenario che ci vede coinvolti insieme alle aziende che rappresentiamo, i manager apicali rivestono un ruolo sempre più centrale e con crescente responsabilità. Il comune percorso di certificazione delle competenze professionali è il cuore del nostro accordo, consapevoli che la qualificazione dei manager destinati a guidare il cambiamento del nostro Paese, nelle grandi come nelle piccole realtà aziendali, sia una grande responsabilità per tutti noi.

Le crisi in atto evidenziano numerose complessità da gestire per garantire la continuità aziendale nei diversi contesti imprenditoriali. Come si adegua, in questo scenario, l’azione dei direttori finanziari, anche in raccordo con le altre aree aziendali?

Per i Cfo il concetto di continuità aziendale è strettamente connesso alla sostenibilità, che ne rivisita il significato e ne estende il perimetro anche al di fuori dei naturali confini dell’impresa per includere tutto ciò che la circonda. Nell’attuale contesto di crisi, un efficiente ed efficace sistema di gestione dei rischi è elemento essenziale per assicurare la continuità delle aziende in cui operiamo. La sua strutturazione ha impatto diretto sull’intero sistema organizzativo dell’impresa coinvolgendo al tempo stesso attività, prodotti/servizi, asset, competenze e relazioni. In questo contesto il Cfo ha un ruolo di raccordo tra tutte le aree aziendali ed è in prima linea non solo nel prevenire e gestire gli eventuali rischi d’impresa, ma soprattutto nell’anticiparli. È un compito particolarmente delicato perché il rischio di produrre stime e proiezioni errate è molto più elevato in una fase di crisi. Questo perché le informazioni necessarie ad assumere corrette decisioni operative e strategiche possono essere meno attendibili. Il Cfo deve saper garantire un efficace presidio dei processi, in particolare quelli di pianificazione, budgeting e reporting e supportare il management operativo e il vertice aziendale, per l’adozione delle decisioni più corrette.

Per i Cfo il concetto di continuità aziendale è strettamente connesso alla sostenibilità, che ne rivisita il significato e ne estende il perimetro anche al di fuori dei naturali confini dell’impresa per includere tutto ciò che la circonda

Il sistema industriale vive in questi tempi una fase complessa nella quale deve cercare di contemperare le esigenze in termini di produttività con gli ambiziosi traguardi che l’attenzione alla sostenibilità impone. È possibile, a suo avviso, misurare la sostenibilità e i risultati raggiunti attraverso azioni sostenibili?

La sostenibilità sta diventando un driver sempre più strategico nel business di ogni impresa e sempre più al centro dell’interesse della comunità finanziaria. Misurare la sostenibilità, pertanto, non è solo possibile, ma deve diventare uno dei nostri primari obiettivi. Questo è quindi un anno decisivo per la definizione delle regole di rappresentazione e rendicontazione delle informazioni relative alle attività sostenibili. Allo stato attuale il perimetro di tale rendicontazione è troppo esteso e dettagliato, l’implementazione è piuttosto impegnativa e manca ancora una chiara definizione delle metriche e un effettivo coinvolgimento dell’azienda nelle prospettive sostenibili della comunità. Andaf è impegnata in prima linea per offrire il proprio contributo a favore di un approccio metodologico semplice, comparabile e misurabile, in coerenza con le esigenze delle imprese, affinché la sostenibilità possa coinvolgere tutte le realtà aziendali e divenire così un obiettivo e un impegno comune per il “successo sostenibile” della collettività.

Insieme alla sostenibilità, l’altro pilastro su cui strutturare la crescita nazionale, anche secondo quanto delineato dal Pnrr, è l’innovazione, intesa come progressiva digitalizzazione dei processi, ma non solo. Cosa consiglia oggi a un giovane che si ponga l’obiettivo di diventare il Cfo di un’azienda?

Innovazione e sostenibilità sono indiscutibilmente leve strategiche per le imprese che vogliano rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione. Il direttore finanziario moderno non si occupa più di mera contabilità, non deve solo assicurare che i conti tornino e che la gestione complessiva sia efficiente. Oggi le sue competenze e responsabilità sono estese oltre i confini della funzione finanza e controllo, e deve farsi motore dell’innovazione in azienda. Mi riferisco in generale all’automatizzazione dei processi, agli strumenti di gestione finanziaria potenziati dall’AI, che oggi sono alleati imprescindibili del Cfo e gli consentono di prendere decisioni consapevoli e immediate garantendo un vantaggio competitivo all’azienda. Alle competenze tecniche di base, inoltre, il CFO deve saper coniugare anche spiccate doti decisionali, di negoziazione e di leadership, insieme a buone capacità nei rapporti interpersonali. Un manager a tutto tondo, quindi, che dialoga con le altre aree aziendali e collabora con il Ceo alla definizione e implementazione delle strategie dell’impresa. A questo scopo Andaf organizza da anni master universitari dedicati alla professione di Cfo con i principali atenei italiani. Abbiamo realizzato anche un progetto di mentoring con l’obiettivo di favorire nei giovani professionisti lo sviluppo di competenze trasversali, necessarie in un contesto sempre più digitale e sostenibile, grazie alla passione dei più innovativi Cfo e Senior finance manager selezionati tra i nostri associati.

Il direttore finanziario moderno non si occupa più di mera contabilità. Oggi le sue competenze e responsabilità sono estese oltre i confini della funzione finanza e controllo, e deve farsi motore dell’innovazione in azienda

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