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La competenza al governo

Milioni di italiani al voto per le elezioni amministrative. La posta in gioco è altissima: determinare il management di città fondamentali per far ripartire il Paese, nel solco della strada tracciata dal Pnrr

Ci sono espressioni che tornano in voga, ciclicamente. Quest’anno abbiamo sentito parlare spesso di “governo dei migliori” e di “competenza”, soprattutto nella Pubblica amministrazione. Con i fondi in arrivo da Next generation Eu è riapparso anche il richiamo al “saper fare”, a “cabine di regia” dove merito ed esperienza prevalessero. Auspici, forse. Più probabilmente, estrinsecazioni sintomatiche di un’esigenza che scorre da tempo nelle vene di questo Paese: quella di ricostruire una classe dirigente capace di pensare e di far realizzare le cose. Non per sé stessa, ma per il bene di tutti.

Le prossime amministrative di ottobre ci ricordano, poi, che non esistono dimensioni escluse da questo principio. Milioni di italiani sono chiamati a votare per quello che io definisco il management delle città, cioè scegliere chi sarà a prendere le decisioni per il futuro dei grandi centri così come dei piccoli e medi che costituiscono la nostra famosa “provincia italiana”, fondamentale per il sistema produttivo nazionale.

Da circa un millennio, del resto, facciamo i conti con “l’Italia dei comuni”. Ecco, oggi che ci troviamo in una fase senza precedenti nella nostra storia recente, il mio auspicio è che il governo delle città sia affidato a persone competenti, capaci di modernizzare i territori sulla strada dell’innovazione e della sostenibilità.

I manager che rappresentiamo sono a disposizione per collaborare allo sviluppo del bene comune. Più volte, nel corso dell’ultimo anno, ho dialogato intensamente con i vertici delle istituzioni nazionali affinché si favorisse un’apertura concreta a una stretta sinergia tra pubblico e management privato. L’occasione offerta dal Pnrr non può essere sciupata o colta solo parzialmente. Il Paese sta rialzando la testa, l’Istat ha segnalato, per il secondo trimestre 2021, una crescita del Pil del +2,7% rispetto al primo trimestre. Ma sappiamo che c’è molto da fare, c’è un tessuto industriale da rimotivare e un rapporto con i cittadini da ricostruire, prima che la rassegnazione prevalga su un futuro che non ci aspetta.

L’Italia ha dimostrato di saper correre, e non solo in occasione delle recenti Olimpiadi, per questo è essenziale che il management delle aree urbane sia affidato a chi, per mestiere, punta alla crescita e al benessere.

È il momento di far spiccare le nostre competenze, che sappiamo coltivare grazie ai percorsi formativi posti a fondamento della nostra attività federale e alle esperienze maturate sul campo, in contesti aziendali che allenano alla gestione delle difficoltà e alla risoluzione dei problemi.

I cittadini hanno l’opportunità di scegliere, andando a votare. I futuri amministratori hanno il dovere di circondarsi di professionalità che non siano solo utili, ma necessarie. Perché, come osserva Renzo Piano, “la città è più di un insieme di strade, di piazze, di giardini, di palazzi, di persone, è uno stato d’animo. È una straordinaria emozione”.

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