Guida pratica ai fondi europei

Per aumentare i livelli di occupazione e produttività degli Stati membri, in continuità con gli obiettivi posti nell’ambito della strategia Europa 2020, la Commissione Europea continua a rivolgere un’attenzione prioritaria alle imprese, soprattutto ai circa 40 milioni di piccole e medie imprese, il 15% delle quali in Italia, considerate il vero motore dell’economia europea, nonché fulcro delle politiche per l’occupazione.

Il sogno europeo di un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva può contare nell’insieme per il periodo 2014 – 2020 su risorse pari a circa 1.000 miliardi di euro, di cui almeno il 70% dedicate, direttamente o indirettamente, alla promozione e crescita delle imprese. Tra fondi gestiti direttamente dalla UE e quelli gestiti da Regioni o Ministeri, si tratta quindi di circa 100 miliardi di euro ogni anno.

Oltre alle più comuni opportunità di crescita, tra finanza diretta ed indiretta, le imprese possono trovare a Bruxelles un altro tipo di risposta concreta alle proprie legittime esigenze di crescita. Solo nel 2015 il valore dei beni e servizi appaltati dalla Commissione Ue è stato di oltre 4 miliardi di euro. Anche su questi tenders internazionali, le imprese italiane, nonostante la loro riconosciuta propensione all’export e buona reputazione all’estero, non sembrano cogliere tutte le opportunità che il mercato offre loro.

Sul fronte della finanza diretta, il nostro Paese non è più tra gli ultimi per numero di proposte progettuali, ma non figura certamente tra i primi per progetti finanziati a valere su programmi destinati alle imprese.

Le statistiche danno a circa il 10% (con differenze da Programma a Programma) il success rate dei progetti finanziati su quelli presentati. Si può supporre che questa percentuale sia così bassa più per la bassa qualità progettuale delle proposte presentate che per le limitate risorse messe a disposizione dalla CE.  Presentando proposte progettuali realmente competitive le possibilità di finanziamento sarebbero molto più alte.

Non possiamo nascondere, poi, che concausa di queste basse performance è la ristretta cultura europea media che c’è in Italia tra gli stakeholder pubblici e privati, mista a una certa diffidenza e conseguente riluttanza ad avvicinarsi agli affari europei.

Tempi lunghi, burocrazie e inefficienze da parte degli organismi intermedi lasciano in una condizione di isolamento imprese e management, i quali avrebbero bisogno di una rete adeguata di supporto alla progettazione e di un’azione di ri-alfabetizzazione del territorio e di capacity building.

Fra i numerosi programmi a disposizione a cui attingere, citiamo ad esempio:

HORIZON 2020: programma per la Ricerca e l’Innovazione con una dotazione di 77 miliardi nel periodo di programmazione 2014-2020. Prevede linee per l’accesso al credito, per lo start up d’impresa, per prestiti e garanzie finanziarie.

COSME: programma per la competitività delle PMI con una dotazione di 2,25 miliardi di euro, supporta l’accesso al credito, l’internazionalizzazione di impresa, lavorando anche sul contesto imprenditoriale europeo.

PON (Piano Operativo Nazionale) Imprese e Competitività: con una dotazione di 2.316,5 mln, e focalizzato sulle Regioni meno sviluppate del Centro Sud, il PON Imprese e Competitività si propone di: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; migliorare l’accesso e l’utilizzo dell’ICT; promuovere la competitività delle piccole e medie imprese; sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori.

POR (Piano Operativo Regionale) FESR ed FSE: gestiti direttamente dalle Regioni, i POR prevedono dotazioni di rilievo per la nascita e crescita delle PMI, intervenendo su processi di innovazione e ricerca, start up e incubatori di impresa, internazionalizzazione, formazione e professionalizzazione.

Per le imprese che volessero approfondire le diverse opportunità per l’internazionalizzazione dei propri prodotti o servizi, Federmanager Academy, la management school di Federmanager, ha avviato un servizio di supporto nella progettazione europea, dedicato alle imprese ed ai dirigenti aderenti alla propria rete che assicura l’informazione continua su tutte le opportunità europee e consulenze tailor-made che garantiscono una assistenza tecnica avanzata dalla fase di progettazione, fino a quella di finalizzazione della proposta progettuale a valere sui fondi europei.

Per realizzare queste attività, Federmanager Academy si avvale della consulenza di Euradia, società specializzata in Affari Europei con oltre 20 anni di esperienza, con la quale ha avviato un partenariato strategico.  info@federmanageracademy.it

 *   Presidente Federmanager Academy