Armando Zambrano: l’ingegneria civile in evoluzione costante

In Italia abbiamo diverse opere strutturali di ingegneria civile, considerate delle avanguardie al momento in cui prendevano forma. Ma quali sono i criteri per stabilire se una struttura può essere considerata innovativa? Ne abbiamo parlato con l’Ing. Armando Zambrano, Presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri.

“Il problema di essere all’avanguardia riguarda il momento della realizzazione e i materiali che si utilizzano. Successivamente, non ha più rilevanza ai fini delle capacità strutturali e della resistenza nel tempo.

Oggi i materiali sono molto diversi da quelli di una volta, come anche le tecnologie e le progettazioni. Il problema è stabilire se oggi una determinata opera è ancora sicura ed efficiente. In questo caso esistono delle normative che risalgono, per le infrastrutture, almeno a venti anni fa, che prevedono monitoraggi, verifiche e valutazioni delle condizioni di rischio e pericolo”.

Al momento della costruzione di un’opera di ingegneria civile è possibile ipotizzare una durata media, che ne determini la resistenza nel tempo?

Per il ponte Morandi, ai tempi della sua costruzione, non era stabilita una durata standard. È evidente che, nel tempo, la normativa è cambiata. Oggi una durata standard equivale, più che a una durata media che indica che l’opera strutturale non è più sicura, a un tempo oltre il quale la struttura va verificata con maggiore attenzione. Questo significa che, oltre ai controlli di routine, bisogna fare dei monitoraggi più accurati.

Presidente, ma come è possibile garantire la sicurezza ad una struttura?

La sicurezza di una struttura, in termini assoluti, non esiste. Il tema che si pone oggi è capire quale livello di sicurezza è possibile attribuire ad una struttura nel caso di un evento sismico o accidentale. I fattori sono tanti, per questo il monitoraggio e il controllo adeguato sono fondamentali.

Quindi è possibile fare prevenzione…

Fare prevenzione non solo è possibile, direi che è anche necessario ed è fondamentale fare un’analisi sulle condizioni effettive. Il Ponte Morandi aveva caratteristiche tecniche e strutturali avanzate nell’epoca in cui è stato costruito, era un compromesso straordinario tra leggerezza e qualità dei materiali. I margini di sicurezza erano sicuramente conformi alla legge, ma bisogna considerare che, negli ultimi anni, il ponte è stato soggetto a carichi pesanti, carichi per i quali non era stato progettato.

Qual è il ruolo degli ingegneri nelle diverse fasi di progettazione, controllo e manutenzione di un’opera?

Gli ingegneri partecipano alla fase di progettazione e verificano prima di tutto il carico e il numero di carreggiate che una struttura può sostenere, in seguito il numero di mezzi che circolano nei vari sensi di marcia. Operativamente effettuano un’analisi numerica e matematica e verificano se la struttura sia in grado di sostenere un determinato peso. Sono presenti anche nelle fasi di controllo e manutenzione ed elaborano i dati che emergono, verificandone la compatibilità con gli spostamenti di mezzi che la normativa consente. Infine, svolgono la fase del controllo visivo che viene effettuata dagli ingegneri più esperti.

Su quali frontiere si sta muovendo oggi l’ingegneria civile, anche a fronte dell’impatto delle nuove tecnologie?

L’ingegneria civile guarda con molta attenzione alle nuove tecnologie e ai nuovi prodotti, siamo di fronte ad un’evoluzione continua. Anche le norme tecniche subiscono un costante cambiamento. Infatti, a gennaio scorso, ne sono state introdotte di nuove, che sostituiscono la normativa del 2008. Le nuove tecnologie sono fondamentali oggi perché permettono di raggiungere un maggior grado di sicurezza sia sulle nuove strutture, sia su quelle più datate dove è più complesso individuare lo stato di resistenza. Proprio per questo abbiamo avviato tanti corsi di formazione tra gli iscritti.

 giornalista